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Inchiesta della procura di Brescia. Più di 10mila armi senza matricola

Iraq, pistole italiane alla guerriglia. Il mistero delle «Beretta fantasma»

Gli americani hanno schedato tutte le calibro 9 sequestrate ai miliziani qaedisti e ai guerriglieri filo Saddam dall'inizio del conflitto. Non sono vecchi arsenali ma gli ultimi modelli prodotti
Nunzia Vallini
Fonte: Corriere della Sera - 25 maggio 2005


L'informativa trasmessa dall'inteltigence americana è lapidaria: gli «ostili» in Iraq sono armati Beretta. Gli uomini della guerriglia dispongono di molte pistole italiane, tutte degli ultimi modelli e - particolare ancora più inquietante - con matricola illeggibile o inesistente. Armi «fantasma» che sembrano prodotte in tempi recenti e difficilmente sembrano conciliabili con le forniture «lecite» risalenti ai primi anni Ottanta. Dai servizi statunitensi attraverso i nostri 007, il dossier è arrivato alla procura di Brescia. Che ha deciso di scoprire da dove provengono quelle pistole. Un'inchiesta aperta nell'autunno 2004 e proseguita finora nel massimo silenzio. Ieri però gli uomini della polizia giudiziaria si sono presentati alla Farnesina con l'ordine di "acquisizione di copia atti" firmato dal capo dei pm Giancarlo Tarquini: «Attività doverosa nell'ambito di un'indagine riservata» si limita a dire il procuratore bresciano. A Gardone Valtrompia, sede storica dell'azienda che produce armi dal 1526, sostengono di essere all'oscuro dell'indagine: «Non ne sappiamo assolutamente nulla».
Il tipo di documenti acquisiti negli uffici del ministero degli Esteri non è noto. Probabilmente si tratta delle pratiche sulle esportazioni legali effettuate dalla Beretta negli ultimi anni. Il tutto forse per cercare di capire attraverso quali canali le pistole siano finite in mano alla «resistenza irachena». Le notizie raccolte dai militari statunitensi sono molto dettagliate: hanno schedato tutte le armi recuperate ai miliziani di Al Qaeda e ai guerriglieri filo-Saddam dall'inizio delle operazioni in Iraq. Con alcuni arsenali impressionanti: a Bagdad, in uno dei palazzi del Rais, vennero scoperte quattromila calibro nove italiane ancora imballate.
L'azienda di Gardone Val Trompia alla fine degli anni Settanta fece un accordo con le autorità di Bagdad: venne ceduta la licenza per produrre le vecchie pistole serie 70 e 51, ormai superate per il mercato occidentale, ma fondamentali per i piani di riarmo del regime di Saddam. Le pistole ritrovate dagli americani invece sono le modernissime 92 che, ironia della sorte, sono in dotazione anche alle forze armate statunitensi: tutti i soldati, i piloti e i marines impegnati in Iraq ne hanno una al fianco. Nella filiale degli States ne sono stati realizzati mezzo milione di esemplari. Proprio dopo la vincita del contratto Usa, la fabbrica bresciana è stata sottoposta a controlli ferrei da parte dell'intelligence americana. Ma quelle armi vengono prodotte anche altrove, negli Usa e in Brasile, mentre da tempo si vocifera addirittura di un clone cinese. E - paradossalmente - proprio gli Stati Uniti sono diventati la terra promessa per il «mercato parallelo» delle armi leggere: le regole che permettono la libera vendita di pistole offrono la possibilità ai grossisti del settore di acquistare anche grandi quantità. L'unica differenza rispetto al mercato lecito è il prezzo: se i marines le pagano 263 dollaril'una, sulle bancarelle di Falluja venivano chiesti fino a 850 dollari per una «92».
La particolarità poi sono quelle matricole cancellate. Più che abrase, sembrano vere e proprie «armi fantasma»: uscite dalla catena di montaggio senza numeri di serie o con le indicazioni fatte sparire attraverso metodi industriali che non permettono più di ricostruirne l'origine. Una prassi che fa pensare più a pistole destinate a operazioni di servizi segreti o nuclei terroristici dotati di un forte appoggio governativo. Insomma, un giallo nel giallo.
Agli investigatori bresciani è tornata in mente una vecchia inchiesta, seguita dall'Antimafla. Anche in questo caso si trattava di uno stock di pistole Beretta con la matricola cancellata o inesistente. Un mistero che si era intrecciato con l'istruttoria del giudice Carlo Palermo ma che non era arrivato a nessuna soluzione. Ora gli americani si trovano alle prese con un problema simile, ma in dimensioni molto più grandi: tra quelle scoperte al momento della caduta di Saddam e quelle recuperate durante i rastrellamenti antiguerriglia, le «Beretta fantasma» sarebbero molte migliaia. Sicuramente più di 10 mila, sulla cui origine ora la procura di Brescia deve cercare di fare luce.

L'arma
La Beretta 92 è la pistola semiautomalica più famosa al mondo. Ha un caricatore con 15 colpi calibro 9 parabellun. Il governo americano ne ha già acquistate mezzo milione e ha appena siglato un contratto per altre 18 mila in versione Ff. Arma le forze armate e le forze dell'ordine di Italia, Spagna e Francia.

Note: L'articolo sul sito Corriere.it

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2005/05_Maggio/25/beretta.shtml
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