ControllArmi

ControllArmi

RSS logo
Sistemi sofisticati pianificano itinerari, controllano uomini e mezzi delle missioni italiane in Iraq, Kosovo e Afghanistan

Tecnologia italiana per gli eseiciti del futuro

Made in Italy il software di gestione globale che le forze armate alleate ci invidiano e vogliono avere
Il generale Fraticelli: "Questi strumenti ci mettono in condizione di superare il nostro avversario"
Maurizio Piccirilli
Fonte: Il Tempo - 22 maggio 2005


"Rileva e intervieni". Uno slogan che è qualcosa di più nell' esercito del terzo millennio. Durante la due giornate della "Aea Expo 2005" che per la prima volta vede riuniti gli eserciti europei alla Città Militare della Cecchignola di Roma, la forza armata italiana ha presentato il nuovo modello logistico the prevede un controllo informatico e satellitare dei mezzi e degli uomini schierati in Italia e nei teatri esteri. La manifestazione, aperta al pubblico, è stata inaugurata dal capo di Stato maggiore generale Giulio Fraticelli.
«Il nuovo sistema logistico vede il coinvolgimento dell'industria nazionale - ha spiegato il generale Giorgio Ruggieri, comandante dell'ispettorato logistico - la qualcoqa consente un miglior utilizzo dei materiali e una gestione migliore». Il «SIGE», sistema integrato di gestione porta l'Esercito italiano
nel futuro con un controllo punto punto della situazione sul terreno. Infatti nel caso un mezzo abbia un'avaria, per un incidente o in seguito a un attacco, attraverso i dati inseriti nel computer della pattuglia, il Comando centrale in Italia conosce con esattezza cosa è accaduto e di conseguenza può predisporre le procedure per far arrivare i pezzi di ricambio. "E questo grazie al controllo di tutti i magazzini e il contatto con le industrie fornitrici. Questo ci permette di ottimizzare al meglio le risorse senza sprechi, valutatudo anche i tempi di usura dei materiali», spiega il responsabile informatico. Il modello è operativo per tutto il dispositivo in cíitnpo dai blindati agli elicotteri. La tecnologia non si limita a questo. Con il "geo tac" possono essere stabiliti i percorsi ottimali per evitare situazioni pericolose, seguire la via più breve per contenere i consumi. I veicoli hanno un sistema gps mentre la banca dati oltre alle mappe delle località ci sono tutte le informazioni dell'intelligence e dei reparti sul
terreno. II sistema è operativo nell'area di Kabul, in Kosovo e in Iraq. Una tecnologia che persino
il Pentagono ci invidia e ora tutti gli eserciti alleati ci chiedono di avere.
Noti solo mezzi e materiali ma anche uomini. Infatti con la carta elettronica di identità l'Esercito conosce tutti i dati sensibili dei suoi soldati e può essere utilizzata come "pass di sicurezza" grazie a codici personali sia come cartella clinica.
«L'Esercito italiano sarà sempre più basato sul binomio uomo-tecnologia - ha dichiarato il capo di Stato mtiaggiore Giulio Fraticelli - Una tecnologia sufficiente e abbordabile per i nostri bilanci, ma che ci metta in condizione di superare il nostro avversario. Resta pero fermo il fatto che la funzione dell'uomo rimane fondamentale. E quindi abbiamo la necessità di una componente umana di qualità e di
quantità, visto anche che impegni operativi nei teatri internazionali sono sempre in aumento».
E molta di questa tecnologia è made in Italy come il consorzio che ha realizzato il sistema di controllo integrato costituito da S3log Datamat, Elsag. Finmecanica e Vitmociset. La Blustaff di Pomezia per il settore carta idelitità
elettronica.

.