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Nelle chiese cilene si potranno consegnare anonimamente armi proibite

L’episcopato risponde favorevolmente all’invito del Governo
Fonte: Zenit.org - 18 maggio 2005


SANTIAGO DEL CILE, martedì, 17 maggio 2005 (<http://www.zenit.org/>ZENIT.org).- Il Comitato Permanente della Conferenza Episcopale del Cile ha confermato questo lunedì che nelle parrocchie, nelle chiese e nei luoghi di culto del Paese si potranno consegnare armi anonimamente.

“Il Comitato Permanente della Conferenza Episcopale ha accolto la richiesta del Governo, volta a facilitare la consegna volontaria delle armi alla quale mira la modifica della Legge sul Controllo delle Armi”, ha confermato l’organismo ecclesiale cileno in una dichiarazione pubblica dal titolo “Apporto alla pace e al bene sociale”.

Nel documento, il Comitato Permanente dell’episcopato ha definito la portata operativa della sua collaborazione.

“Si chiederà ai parroci, ai rettori delle chiese e ai sacerdoti responsabili di altri luoghi di culto che, in comunione con il loro Vescovo, ricevano nelle parrocchie, nelle chiese e nei suddetti luoghi le armi che anonimamente ognuno vorrà consegnare”, si legge.

“Essi procederanno a consegnare, nel minor tempo possibile, gli oggetti ricevuti al Commissario dei Finanzieri del proprio settore”.

“La Chiesa apprezza ogni azione che possa contribuire alla pace e al bene sociale, soprattutto in quest’epoca in cui siamo testimoni di tanti segni di aggressività e di violenza nella convivenza quotidiana”, riconosce l’organismo episcopale.

“Per questo motivo, accoglie la richiesta di collaborazione effettuata dalle autorità con l’obiettivo di facilitare la consegna delle armi, nell’ambito della legge”, sottolinea.

“Noi sacerdoti della Chiesa cattolica dobbiamo seguire molto spesso situazioni di immenso dolore che riguardano famiglie colpite da morti tragiche in episodi di violenza con uso di armi. (…) Per questo apprezziamo il passo compiuto dall’Esecutivo e dal Legislativo per regolare questa situazione”, ha anticipato la settimana scorsa il Segretario generale dell’episcopato cileno, monsignor Cristián Contreras Villarroel, secondo quanto citato dalla Sala Stampa della Conferenza Episcopale del Cile (<http://www.episcopado.cl/>http://www.episcopado.cl/).

Il Vescovo ausiliare di Santiago ha riconosciuto che la gente confida nel fatto che le Chiese e i loro pastori possano ricevere le armi e custodire il segreto. Ha comunque chiarito che in questo caso non si tratta del segreto della confessione, ma di un segreto “di fiducia” che non ha a che vedere con quello sacramentale.

Interpellato dai giornalisti per sapere se la Chiesa non teme che le parrocchie si trasformino in un nuovo obiettivo della delinquenza – sapendo che ci sono armi nei loro locali –, il presule ha sottolineato che bisogna “agire sulla base della fiducia”, ed ha spiegato che ad ogni modo i sacerdoti “non avranno un arsenale”.

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