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Rassegna stampa sull'esposto contro EXA

Fonte: Rete Lilliput - 11 maggio 2005


E’ una lettera che suona come un avvertimento. O gli azionisti dell’Immobiliare Fiera fanno rispettare il regolamento di Exa, o potrebbe partire un esposto alla Procura della Repubblica. Dopo la visita guidata del 17 aprile scorso alla 24esima edizione della Mostra delle armi sportive e dell’Outdoor, il consigliere comunale di Rifondazione Manlio Vicini e il portavoce del Brescia social forum (Bsf) Valter Saresini illustrano una lettera spedita ai presidenti di Immobiliare Fiera, Broletto, Aib, Asm, Bipop-Carire, Banco di Brescia, Camera di commercio, Collegio costruttori, nonchè al sindaco Paolo Corsini.

Bresciaoggi sabato 7 Maggio 2005

«L’Immobiliare faccia rispettare il regolamento della fiera»
Bs social forum minaccia un esposto contro «Exa»

E’ una lettera che suona come un avvertimento. O gli azionisti dell’Immobiliare Fiera fanno rispettare il regolamento di Exa, o potrebbe partire un esposto alla Procura della Repubblica. Dopo la visita guidata del 17 aprile scorso alla 24esima edizione della Mostra delle armi sportive e dell’Outdoor, il consigliere comunale di Rifondazione Manlio Vicini e il portavoce del Brescia social forum (Bsf) Valter Saresini illustrano una lettera spedita ai presidenti di Immobiliare Fiera, Broletto, Aib, Asm, Bipop-Carire, Banco di Brescia, Camera di commercio, Collegio costruttori, nonchè al sindaco Paolo Corsini.
Vi si dice che espositori come «Beretta, Benelli, Sako, Cop Shop, Browning international... usavano espressioni tipo "sniper", "tiratore scelto", "sistemi d’arma per il soldato moderno", in aperta violazione dell’articolo 15 del regolamento Exa». Il Bsf aggiunge di aver documentato con foto, riprese video e registrazioni audio «l’esposizione di fucili mitragliatori Kalashnikov nonchè di stemmi della X Mas e di svastiche».
Il testo sottoscritto già da 45 tra associazioni di tutta Italia e singole persone sottolinea che «vengono esposte armi da sparo non attinenti alla caccia e allo sport, che, seppur ammesse all’esposizione, possono essere usate anche in ambiti di guerra». Per questo, il Bsf ritiene che «la Mostra non rispetta il principio della trasparenza del mercato e della difesa dei consumatori». E si aspetta che dall’anno prossimo non si vedano più armi come il Sako Trg 22/42 pubblicizzato come «apprezzato dalle Forze armate finlandesi», a meno che Exa «non inserisca nel suo logo termini adatti a far riconoscere la vera natura di ciò che espone».
Infine, dopo la denuncia della «mancanza di qualsiasi controllo» sul materiale esposto, tanto da farci pensare che il regolamento di Exa sia solo di facciata», il Socialforum chiede agli azionisti «quali provvedimenti intendano prendere contro chi ha palesemente violato le regole». E attende risposte «chiare».
mi.va.

Giornale di Brescia 7 Maggio 2005

Documento-esposto inviato ai vertici dell’Immobiliare Fiera
Bsf, lettera contro Exa: «Regolamento violato»

Il Brescia Social Forum torna a puntare l’indice su Exa, l’esposizione armiera appena conclusasi a Brixia Expo. Lo fa con una lettera-esposto sottoscritta da una cinquantina tra consiglieri, gruppi, associazioni - locali e nazionali - in cui si stigmatizza il mancato rispetto del regolamento della mostra. Quali siano i punti «inosservati», lo precisa il testo della missiva, che il Bsf invierà a tutti coloro che hanno voce in capitolo nell’Immobiliare Fiera Spa, dal presidente dell’ente ai vertici degli azionisti, tra cui Comune, Provincia, Aib, Asm Brescia, Bipop-Carire, Banco di Brescia, Camera di Commercio e Collegio dei costruttori edili. «La lettera - ha spiegato ieri Valter Saresini, portavoce del Bsf - fa seguito alla visita "guidata" di protesta che abbiamo effettuato il 17 aprile tra gli stand: abbiamo visto e ripreso materiale pubblicitario e articoli che il regolamento esclude, riservando la fiera ai soli prodotti sportivi e outdoor». «Molti espositori - precisa la lettera - per la pubblicizzazione delle armi esposte e commercializzate utilizzano descrizioni tipo "sniper", "tiratore scelto", "sistemi d’arma per il soldato moderno", in aperta violazione dell’art. 15 del regolamento». Il Bsf nel documento segnala pure di aver fotografato in mostra fucili kalashnikov, ma pure stemmi della Decima Mas e svastiche: materiale «in profondo contrasto con i valori democratici a fondamento della Costituzione italiana e della convivenza civile». «Non comprendiamo - aggiungono di seguito i contestatori - come in una mostra dedicata alla caccia e allo sport siano presenti anche aziende che producono e pubblicizzano "strumenti" come manganelli, caschi, scudi, candelotti lacrimogeni e abbigliamento antisommossa». Rimarcato infine anche il nodo delle «armi comuni da sparo non attinenti alla caccia e allo sport», che, «seppur ammesse all’esposizione dalla legge 110/75, possono essere usate anche in ambiti di guerra». Cosa chiede il Bsf? «L’esclusione dalla mostra di tali armi, o la variazione del regolamento che ne espliciti la presenza, in un’ottica di trasparenza». Da ultimo, il Bsf denuncia «la mancanza di qualsiasi controllo sul materiale esposto, tanto da far sospettare che il regolamento di Exa sia solo un’operazione di facciata». «Ora - ha concluso ieri Manlio Vicini - attendiamo una risposta. Da anni chiediamo la modifica del regolamento, senza ottenere risposta. E, cosa che riteniamo gravissima, è stata ignorata anche la richiesta del Consiglio comunale di Brescia, espressione della collettività». Molte le realtà locali che hanno dato la propria adesione: Ufficio missionario diocesano, Federazione provinciale di Rifondazione comunista, Gan, Rete Lilliput, Giovani Comunisti, Cgil, Sincobas, Missionari comboniani, Pax Christi, Emergency, Ruggero Zani per la Commissione giustizia e Pace della Diocesi. Sottoscrivono inoltre i consiglieri comunali in Loggia, Manlio Vicini (Prc) e Mario Sberna (Margherita), oltre al consigliere provinciale Gianna Baresi (Prc) e alla parlamentare europea dei Verdi, Monica Frassoni. Se mancheranno risposte, il Bsf annuncia di attivare gli organi competenti: «Non escludiamo - fa sapere Vicini - specie in vista della prossima edizione, di rivolgerci alla Procura». (g. gal.)

Qui Brescia 7 maggio 2007

Pacifisti: all'esposizione
violato il regolamento

(f.z.) “Siamo contro questo regolamento e nonostante sia così permissivo gli espositori non lo rispettano; l’anno prossimo potremmo anche pensare di fare un esposto alla Procura e chiedere il sequestro del materiale non consentito”. Con queste parole Manlio Vicini, consigliere in Loggia eletto nelle liste di Rifondazione comunista, ci racconta la lettera che una cinquantina di associazioni e singoli rappresentanti di partiti, gruppi, Social forum e sindacati hanno inviato ai presidenti dell’Immobiliare fiera di Brescia, dell’amministrazione provinciale, dell’associazione industriale, dell’azienda dei servizi municipalizzati, della Bipop carire, del Banco di Brescia, della Camera di commercio, del Collegio costruttori edili e al sindaco di Brescia. In questa lettera/denuncia viene dichiarato che durante una visita guidata a Exa, il 17 aprile scorso, molti espositori hanno usato descrizioni tipo “sniper”, “tiratore scelto”, “sistemi d’arma per il soldato moderno”, in violazione del regolamento che esplicitamente non consente queste diciture. Un regolamento che “il Consiglio comunale di Brescia”, ha detto Vicini, “aveva chiesto di modificare, creando percorsi differenziati per chi è solo interessato alla caccia e allo sport e non a manganelli, caschi, scudi, candelotti lacrimogeni e abbigliamento antisommossa, che evidentemente non hanno nulla a che fare con l’outdoor".
“E’ stata ripresa, dalle videocamere della tivù locale Antennatre, l’esposizione di fucili mitragliatori Kalashnikov”, ci ha detto Walter Saresini del Brescia social forum, “ma si sono visti anche stemmi della X Mas e svastiche”. “Evidentemente”, continua Saresini, “questi simboli si accostano bene a una cultura della sicurezza che a noi proprio non piace”.
Anche in passato l’arcipelago delle realtà schierate contro Exa ha mandato lettere di protesta, ma i pacifisti fanno sapere che non hanno mai ricevuto risposta. Questa volta, però, puntano più in alto: “Il regolamento di Exa è solo un’operazione di facciata", dichiarano infatti, "che hanno cambiato in seguito alle proteste. Ma nessuno controlla che venga applicato. Ora chiediamo all’ente Immobiliare fiera di Brescia quali sono i provvedimenti che hanno intenzione di intraprendere nei confronti degli espositori che hanno palesemente vietato le norme”.






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Note:
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