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Italia: Veltroni contro le armi, ok della Boniver per venderle a Israele

GB
Fonte: Unimondo - 09 maggio 2005


Il sindaco di Roma Walter Veltroni ha ricevuto il 5 maggio scorso in Campidoglio i promotori della Campagna Internazionale Control Arms promossa in Italia dalla Rete Disarmo e ha aderito alla campagna mettendo la sua faccia nella fotopetizione che ha l’obiettivo di raccogliere un milione di volti per promuovere un Trattato Internazionale sulla regolamentazione del commercio di armi. Attraverso la fotopetizione di volti provenienti da tutto il mondo, la Campagna intende promuovere un Trattato Internazionale sulla regolamentazione del commercio di armi da sottoporre alla seconda Conferenza dell’Onu sui traffici illeciti di armi, che si terrà a New York nel luglio 2006. Durante l’incontro il sindaco Walter Veltroni ha aderito all’iniziativa e seguendo l’invito della Campagna “mettici la faccia contro le armi” si è fatto fotografare e ha offerto il suo sostegno concreto all’iniziativa anche per i suoi sviluppi futuri. Le armi continuano a circolare liberamente in molte zone del mondo attraversate da conflitti e il Trattato si propone di mettere regole precise e sanzioni verso i Paesi che lo violano.

Intanto però il Governo italiano ha ratificato diversi accordi bilaterali in campo militare con paesi in guerra e retti da regimi liberticidi, tra cui quelli con Algeria ed Israele. Particolarmente significativa dell'atteggiamento del Governo sulla questione è la risposta del Sottosegretario agli Esteri Margherita Boniver ad una specifica interrogazione sollevata dall'ex Ministro della difesa Sergio Mattarella. Secondo l'ex Ministro della Difesa "l'applicazione di un regime privilegiato nelle procedure relative all'interscambio di armamenti tra l'Italia e Israele" comporterebbe "un grave svuotamento delle disposizioni contenute nella legge 185 del '90", che stabilisce regole di trasparenza per il commercio delle armi, sottoponendolo di fatto al controllo del Parlamento e limitandolo ai paesi che rispettino i diritti umani e che non siano coinvolti in conflitti armati.

Il sottosegretario agli Esteri Margherita Boniver ha risposto che l'accordo con Israele "si inserisce in un quadro di relazioni politiche bilaterali eccellenti, che negli ultimi anni hanno conosciuto uno sviluppo straordinario grazie non solo all'azione dei due Governi, ma anche ad un'autonoma spinta delle rispettive società civili, degli ambienti imprenditoriali, culturali e scientifici". "In un paese come Israele - ha detto la Boniver durante il dibattito Parlamentare - che rappresenta uno dei leader mondiali nei settori ad alta tecnologia, quali l'informatica, l'elettronica, l'avionica e lo spazio, tale accordo permetterebbe di migliorare ulteriormente le nostre capacità militari nel campo dell'addestramento, della tecnologia e dell'industria. Una volta in vigore, l'accordo favorirà e agevolerà nella sua componente militare lo sviluppo, la produzione e la ricerca tramite lo scambio di dati tecnici, informazioni, hard ware, eccetera, e di progetti e materiali di interesse dell'industria e della difesa di entrambi i paesi".

Insomma, ancora una volta ottimi affari alla faccia dei diritti umani. Accordi che si sommano a quelli già ratificati con Uzbekistan, Giordania, Gibuti, mentre sono in via di approvazione parlamentare quelli con Indonesia e Cina, due nazioni nella lista dei Paesi sotto embargo di armi da parte dell'Unione Europea per le continue violazioni dei diritti umani. Ma questo non sembra significare molto per il Sottosegretario agli Esteri Margherita Boniver, fondatrice della Sezione italiana di Amnesty International nel 1973, associazione che ha presieduto fino al 1980, anno nel quale è stata eletta senatore per il Partito Socialista Italiano (PSI) a Milano. Sarebbe comunque interessante sapere se la sezione Italiana di Amnesty International, tra i promotori della Campagna Control Arms ha chiesto alla sua fondatrice di aderire alla fotopetizione e quale risposta ha ricevuto.

Note:
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