Tutte le informazioni sulla risoluzione L.41 votata alle Nazioni Unite

Il trattato per la messa al bando delle armi nucleari: voi chiedete… noi rispondiamo!

Fonte: Campagna ICAN - 12 novembre 2016

Ban nuclear weapons 2017 A fine ottobre l’Assemblea Generale dell’ONU ha adottato una risoluzione che sancisce l’apertura di negoziati per un nuovo strumento giuridicamente vincolante che vieti l’uso delle armi nucleari.

Si tratta di uno straordinario successo per tutti noi, e la campagna ICAN con i suoi partner ringrazia per tutti i tweet, le email, le donazioni e tutte le altre azioni a supporto del nostro lavoro!

In questo mondo fatto di sigle, numeri di risoluzione, documenti e paragrafi infiniti non è sempre facile stare al passo con quello che essi realmente significano.

 

 

L41 approfondimenti

Ecco alcune delle domande che abbiamo ricevuto sulla risoluzione:

Che cosa stabilisce in concreto la risoluzione?

La risoluzione “Avanzamento dei negoziati multilaterali per il disarmo nucleare” è stata adottata il 27 ottobre dall’Assemblea Generale dell'ONU. 123 Stati hanno votato a favore, 38 contro e 16 si sono astenuti. Qui troverete i risultati del voto in dettaglio.

La risoluzione convoca una conferenza per negoziare uno strumento giuridicamente vincolante che vieti l’uso delle armi nucleari, da tenersi nel 2017.

Non delinea i contenuti del futuro trattato, ma riconosce l’impatto umanitario delle armi nucleari e i rischi connessi alla loro esistenza come validi motivi per fare avanzare i negoziati per la messa al bando.

Quando avranno luogo i negoziati?

La risoluzione stabilisce che la conferenza di negoziazione sarà convocata per due volte nel 2017. Il primo incontro si terrà dal 27 al 31 Marzo e il secondo dal 15 Giugno al 7 Luglio.

La risoluzione esorta gli Stati che prenderanno parte alla conferenza a “compiere ogni sforzo possibile per sottoscrivere al più presto uno strumento legalmente vincolante che vieti l’uso delle armi nucleari”.

Come ICAN crediamo che tutto questo sia possibile e lavoreremo sodo per assicurare che entro la fine della conferenza di negoziazione a Luglio sia adottato un trattato che vieti l’uso delle armi nucleari.

Gli Stati che hanno votato NO possono prendere parte ai negoziati?

Certo! La risoluzione specifica che i negoziati saranno aperti a tutti gli Stati, alle organizzazioni internazionali e alla società civile. Incoraggia inoltre tutti gli Stati membri dell’ONU a prendere parte ai negoziati.

Diversi Stati che hanno deciso di votare NO hanno specificato che questo non esclude la loro possibile partecipazione alle negoziazioni sul trattato.

ICAN lavorerà sodo per assicurare che il maggior numero possibile di Stati tra quelli che hanno votato NO partecipi in buona fede ai negoziati, e siamo fiduciosi che alcuni lo faranno.

Quale impatto avrà realmente questo trattato se gli Stati dotati di armi nucleari non firmano? 

La messa al bando delle armi nucleari stabilirà una norma internazionale contro il possesso di armi nucleari, che aiuterà a ridurre il valore percepito di tali armamenti. Stabilirà il confine tra gli Stati che credono che le armi nucleari siano inaccettabili e illegittime e gli Stati che ritengono che queste siano legittime e in grado di garantire sicurezza.

Se le armi nucleari continuano ad essere rappresentate come mezzi utili e legittimi per garantire sicurezza, gli Stati che non detengono tali armi ambiscono a crearle da soli.

La messa al bando delle armi nucleari non equivale ad eliminarle. Tuttavia il divieto sarà un punto di inizio necessario per il successivo disarmo. Mentre lo smantellamento degli arsenali nucleari potrebbe essere un lungo processo, un chiaro rifiuto a livello internazionale di tali armi sarà una componente essenziale degli sforzi futuri per il disarmo.

Il divieto delle armi nucleari renderà il loro mantenimento e sviluppo meno attrattivo e più difficoltoso, sia per coloro che già detengono tali armi sia per gli Stati potenziali. Creerà migliori condizioni per efficaci misure di disarmo.

Le esperienze precedenti, ad esempio con le armi biologiche e chimiche, le mine terrestri e le munizioni a grappolo, mostrano che la messa al bando precede l’eliminazione, anche se non tutti gli Stati firmeranno il trattato.

L’appartenenza alla NATO impedirà agli Stati di partecipare e di firmare questo trattato? 

Non ci sono basi di natura legale per cui un paese della NATO non possa lavorare per la messa al bando delle armi nucleari.

Gli Stati membri della NATO si sono riservati il diritto di adottare politiche nazionali indipendenti in merito alle armi nucleari sin da quando si è formata l’Alleanza. Alcune di queste posizioni nazionali hanno già ristretto la partecipazione nelle attività contro le armi nucleari dell’Alleanza, senza limitare questi Stati nel partecipare al lavoro dell’Alleanza in linea più generale. Gli Stati possono inoltre modificare il loro ruolo nei vari gruppi di pianificazione e l’hanno già fatto storicamente, anche nel Gruppo di pianificazione nucleare.

Se da una parte il Concetto Strategico della NATO dal 2010 afferma che, fintanto che esisteranno le armi nucleari, la NATO rimarrà un’alleanza nucleare, dall’altra il Concetto dichiara che l’alleanza dovrebbe lavorare per creare le condizioni per un mondo libero da armi nucleari. La messa al bando delle armi nucleari stigmatizzerà e proibirà le armi nucleari, creando condizioni migliori per il disarmo. Lavorare per un disarmo nucleare non è solo un riferimento all’interno del Concetto Strategico, si tratta di un vero e proprio obbligo previsto nel Trattato di non proliferazione nucleare, un trattato firmato da tutti gli Stati membri della NATO.

Il documento conclusivo della Conferenza di revisione del Trattato di non proliferazione nucleare del 2010 auspicava la riduzione dell’affidamento alle armi nucleari nelle teorie sulla sicurezza. Portando avanti il lavoro di stigmatizzazione e interdizione delle armi nucleari, gli Stati della NATO possono implementare i loro obblighi a livello nazionale, aumentando l’influenza sul prossimo Concetto Strategico della NATO, e mettere in atto gli impegni presi dal 2010 per “ridurre l’affidamento alle armi nucleari nelle teorie sulla sicurezza”.

Gli argomenti che sono emersi durante le tre Conferenze umanitarie, così come la nuova discussione in merito ai rischi che tali armi comportano, dovrebbero portare all’inizio di un dialogo in tutti gli Stati della NATO in merito a cos’altro gli Stati appartenenti alla NATO possono fare per ottenere un mondo libero dalle armi nucleari.

ICAN e i sui partner parteciperanno ai negoziati?

Ci potete scommettere! Lavoreremo duramente per fare in modo che il testo del Trattato rimaga forte, che il maggior numero possibile di Paesi partecipino alle negoziazioni e per garantire che le persone in tutto il mondo possano influenzare i propri Governi. 

Note: Traduzione a cura di Senzatomica.it