B61: residui di guerra fredda. Le posizioni dei Paesi della Nato sulle armi nucleari tattiche in Europa

Archivio Disarmo, attive in Europa 200 bombe tattiche
Fonte: Archivio Disarmo - 07 dicembre 2011

Sono circa 200 le bombe gravitazionali B61, armi nucleari tattiche americane, retaggio della Guerra fredda, ancora attive sul territorio europeo. E' quanto emerge in una indagine di IKV Pax Christi presentata dall'Istituto di ricerche internazionali Archivio disarmo in una conferenza stampa alla Camera. Il processo di disarmo nucleare le ha fortemente ridotte negli ultimi 35 anni, considerato che nel 1975 erano piu' di 3mila. Ma ne restano molte in circolazione in 5 Paesi: si tratta di Belgio, Germania, Italia, Olanda e
Turchia.
Secondo lo studio curato dagli esperti olandesi, che hanno condotto l'indagine interrogando le delegazioni dei Paesi Nato a Bruxelles, le B61 non hanno piu' alcun senso dal punto della deterrenza militare e dovrebbero essere eliminate. "Un tempo - dicono gli esperti di IKV Pax Christi - si pensava che queste armi tattiche fossero utili perche', in caso di attacco nucleare da parte dell'Unione sovietica nei confronti dell'Europa, gli Stati Uniti non sarebbero stati costretti a intervenire con un contro-attacco su scala globale". "Ma oggi - sottolineano - questo sistema di difesa e' considerato inefficace e obsoleB61 residui guerra freddato e si pensa di sostituirlo con un sistema di difesa missilistico sul suolo europeo".
L'indagine, pur non indicando numeri precisi, afferma che l'Italia e' uno dei Paesi che ospita il maggior numero di B61. "I nostri governi - afferma il vicepresidente dell'Archivio 
disarmo, Maurizio Simoncelli - continuano a non smentire e a non affermare la presenza delle bombe sul territorio nazionale. Dobbiamo pero' fare tutti gli sforzi possibili per arrivare ad un effettivo disarmo".
Durante la conferenza stampa, Federica Mogherini, deputato Pd della Commissione difesa della Camera, ha inviato l'Italia ad assumersi la responsabilita' di favorire un dibattito in ambito Nato e in sede europea lungo la strada della dismissione delle armi nucleari tattiche, spiegando che il Paese deve essere capace di discutere in ambito Nato, in particolare con la Francia, che si oppone all'eliminazione delle B61 "per il timore di perdere i meccanismi di sicurezza garantiti dai vecchi schemi".

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