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2 Giugno, ARCI: sia la Festa della nostra Costituzione

Francesco Vignarca
Fonte: AdnKronos - ARCI - 31 maggio 2013

''In un paese in cui il termometro della sfiducia politica continua a salire e gli effetti della crisi economica continuano a farsi sentire,á la rappresentazione della festa della Repubblica è ancora affidata a una parata militare seppure in forma dimessa. In più, alla vigilia della sua celebrazione, il ministro della Difesa Mauro conferma, altrettanto simbolicamente, come oltremodo necessaria la scelta di acquisto dei 90 F35. Che rappresentazione si ha e si vuole dare del nostro paese? Che priorità si sottolineano di fronte all'opinione pubblica?''. È quanto chiedono in una nota Paolo Beni, presidente nazionale Arci e Flavio Mongelli, responsabile nazionale Arci Area Pace e solidarietà internazionale.        

ARCI NO F35 ''La nostra politica estera, quella di un paese europeo immerso nel mediterraneo, dove altri popoli soffrono e lottano per affermare democrazia e diritti, deve mostrare il volto di un Paese armato, preparato a interventi offensivi o quello della diplomazia, di un paese artefice di relazioni e di pace? La nostra politica interna, stretti nella morsa della crisi economica, non ha bisogno, oggi più che mai, di dare coerenza al motto ''svuotare gli arsenali e riempire i granai''? La festa della Repubblica – rilevano - ha bisogno ancora nel XXI secolo, quello della globalizzazione non dei confini da difendere, di rappresentare l'identità e l'unità del paese intorno agli strumenti di difesa armata?''.

''La scelta di acquisto degli F35 -proseguono Beni e Mongelli - è sbagliata da tanti punti di vista, da quello tecnico a quello economico, rappresentato dallo spreco di risorse pubbliche, tanto più in tempo di crisi, ma soprattutto, trattandosi di strumenti offensivi, è una scelta che viola l'articolo 11 della nostra Costituzione. Il 2 giugno sia la festa della Costituzione, del patto di alta convivenza della nostra collettività nazionale, dei legami che ci uniscono in questa nostra Repubblica intorno ai diritti da difendere, da promuovere e da rendere esigibili, dell'ingresso di nuovi cittadini, del rinnovo del patto di cittadinanza scritto nella prima parte della nostra Costituzione”.

''Il 2 giugno di questo anno sia l'occasione per un ripensamento del nostro modello di difesa, per una riflessione sulla necessità della riduzione delle spese militari, per un investimento in nostre più adeguate politiche di pace e di convivenza civile nel Mediterraneo. Il 2 giugno di quest’anno - concludono - sia l'occasione per decidere di chiudere finalmente con una rappresentazione superata della nostra Repubblica e per metterci al lavoro per una nuova, intorno all'idea di una collettività che festeggia la sua Costituzione”.

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