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Rapporto Usaf: le basi europee e italiane con armi nucleari Usa non sono sicure

Francesco Vignarca
Fonte: RaiNews24 - 22 giugno 2008

"La maggior parte" delle basi militari europee in cui vengono custodite le armi nucleari statunitensi sul continente - fra cui i siti italiani di Aviano e Ghedi Torre - non rispettano i necessari standard di sicurezza: è quanto si legge in un rapporto dell'aeronautica militare statunitense, sotto la cui responsabilità si trovano gli ordigni.
Il rapporto - diffuso dalla Federazione degli Scienziati Americani sul suo sito - nota come in quattro Paesi europei, Belgio, Germania, Olanda e Italia (Ghedi Torre) la sorveglianza di alcuni siti sarebbe stata affidata a personale di leva straniero (quando dovrebbero essere sotto sorveglianza di personale specializzato statunitense) in con meno di nove mesi di esperienza e molte strutture avrebbero bisogno di lavori di ammodernamento.
Una bomba termonucleare di tipo B-61 - un ordigno tattico di potenza dieci volte superiore alla bomba sganciata su Hiroshima - ossiede dei meccanismi di sicurezza che impediscono di farla esplodere anche se venisse trafugata. Tuttavia, sarebbe possibile rimuovere e utilizzare il materiale radioattivo per fabbricare una "bomba sporca". Il rapporto conclude consigliando di "consolidare" le risorse nucleari statunitensi in Europa ovvero, secondo gli analisti, di trasferire gli ordigni in basi gestite unicamente da personale militare americano.
Si tratterebbe però di una decisione dagli aspetti legali complicati. Sebbene tecnicamente di proprietà statunitense, gli ordigni nucleari nelle basi della Nato dovrebbero essere in caso di necessità trasportati da apparecchi appartenenti al Paese ospitante, in base a un accordo (bilaterale, senza coinvolgimento della Nato) di "condivisione della responsabilità" che per alcuni
Paesi risulta politicamente assai scomodo.
Secondo le stime degli esperti vi sarebbero attualmente in Europa fra le 200 e le 350 bombe nucleari tattiche (di cui una cinquantina sarebbero ad Aviano e tra le 20 e le 40 a Ghedi), in un momento in cui le aeronautiche militari della Nato sono impegnate in operazioni convenzionali ed antiterrorismo e la deterrenza nucleare, a vent'anni dalla fine della Guerra Fredda, non è più una priorità.

Note: Articolo al link http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsID=83023
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