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BOMBE A GRAPPOLO, A DUBLINO IL MONDO DICE BASTA

Patrizio Nissirio
Fonte: ANSA.it - 30 maggio 2008

Alla fine, con un fragoroso applauso unanime, è stata approvata a Dublino la convenzione internazionale che, nelle parole di un attivista per il disarmo "consegna le bombe a grappolo alla pattumiera della storia". Un trattato approvato da 111 paesi, che verrà ufficialmente firmato a Oslo in dicembre, e che entro otto anni dovrebbe portare alla distruzione e alla fine dell'utilizzo di queste armi da parte dei firmatari. "Da domani, chi usa questi ordigni avrà su di sé lo stigma della comunità internazionale, e anche solo questo è un risultato", ha detto in chiusura dei lavori Stephen Goose di Human Rights Watch, una delle centinaia di organizzazioni che hanno creato la Cluster Munition Coalition, che ha portato avanti questa campagna. Le bombe a grappolo si frammentano in centinaia di 'bombette' che seminano morte e distruzione su una vasta area, indiscriminatamente. Bombette che restano oltretutto spesso inesplose, uccidendo ancora per anni. Alla messa al bando non aderiscono però alcune delle nazioni che sono le massime produttrici e/o utilizzatrici di queste armi che mietono migliaia di vittime tra i civili anche dopo la fine dei conflitti: Usa, Israele, Russia, Cina, India e Pakistan. Un gruppo che, sperano i sostenitori del documento varato oggi, potrà essere convinto col tempo ad aderire. E' una strada difficile ma non impossibile, hanno detto in molti: il Giappone, ad esempio, ha annunciato oggi che aderirà al documento: una svolta, dopo una lunga opposizione di Tokyo. Lo stesso era avvenuto con il Regno Unito, che ha sbloccato il negoziato accettando di distruggere il proprio arsenale e abbandonare le iniziali richieste per un periodo di transizione e una deroga per le bombetté con meccanismi di autodistruzione.
cluster bomb
La convenzione prevede innanzitutto che i paesi aderenti non possano in alcuna circostanza usare, produrre, acquistare, stoccare o trasferire ad altri paesi questo tipo di armi, in tutte le loro varianti. In più, c'é l'obbligo di distruggere l'arsenale di bombe a grappolo eventualmente in possesso del Paese aderente, entro un tempo massimo di otto anni a partire dalla ratifica del Paese stesso. Gli stati si impegnano inoltre alla bonifica di aree disseminate di ordigni, mettendo in atto tutte le misure necessarie alla protezione ed informazione dei civili a rischio. Gli stati aderenti alla convenzione devono inoltre assistere le vittime delle bombe a grappolo. Il documento contiene un articolo, il 21, che ha sollevato polemiche, e critiche esplicite da parte di alcuni stati (come l'Argentina), ma che la maggioranza dei firmatari (tra cui l'Italia) hanno ritenuto importante: secondo questo articolo, gli stati aderenti potranno partecipare ad azioni di cooperazione militare con stati che non aderiscono. Ma, come ha sottolineato Giuseppe Schiavello, direttore della Campagna italiana contro le mine, in nessun caso un comandante militare di uno Stato membro della convenzione potrà, nell'ambito di questa cooperazione, usare o richiedere l'uso di munizioni a grappolo "quando la scelta di quali munizioni usare sia sotto il suo esclusivo controllo".

Plaude all'accordo il segretario generale dell'Onu Ban Ki-Moon, che in un comunicato dice che "una larga coalizione di stati, organizzazioni internazionali e rappresentanti della società civile hanno creato un nuovo modello internazionale in comune accordo, che migliora la protezione dei civili, rafforza i diritti umani e le prospettive di sviluppo". "E' un documento che ha piena coerenza con l'ordine del giorno votato dal Senato il 28 maggio, che prevede il bando totale di quelle armi che hanno effetti estremamente dannosi sulla popolazione - spiega l'ambasciatore Lucia Fiori, che ha guidato la delegazione italiana al negoziato - Al tempo stesso é un bando che ci consente di essere coerenti con i nostri impegni internazionali, in ambito Nato ed Ue".

Note: Articolo al link http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_77267527.html
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