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Londra ammette

Abbiamo usato cluster bombs e molte sono inesplose

Fonte: APcom - 27 maggio 2008

Il governo di Londra ha ammesso ieri di non essere a conoscenza del numero di 'cluster bomb' rimaste inesplose tra quelle sganciate durante la guerra in Iraq, Kuwait, Serbia e Kosovo. Le Forze armate britanniche le hanno utilizzate durante la Guerra del Golfo del 1991 e nell'operazione militare a Bassora, nel sud dell'Iraq, nel 2003, in Kosovo nel 1999: secondo quanto riferito dal ministero della Difesa di Londra, le cluster bomb hanno fornito "un contributo diretto per salvare la vita a personale britannico" in loco.
L'ammissione sull'uso delle bombe a frammentazione, riferisce oggi il Guardian, è giunta per bocca del ministro per le Politiche di Difesa e le Forze Armate, Bob Ainsworth.

In questi giorni è in corso a Dublino la Conferenza per la messa a bando delle cluster bomb, promossa da oltre un centinaio di paesi. Attualmente le bombe a grappolo non sono esplicitamente proibite dalle leggi di guerra, sebbene la Convenzione di Ginevra ne sottolinei i rischi per la popolazione civile: impiegabili sia dall'artiglieria che dall'aviazione, sono progettate per dividersi in volo ed esplodere all'impatto al suolo.
Un Trattato internazionale sulle bombe a grappolo, entrato in vigore nel novembre del 2006, obbliga però tutti i Paesi che ne hanno fatto uso a fornire dettagliati chiarimenti su numero e luogo degli ordigni rimasti inesplosi, che continuano a provocare migliaia di vittime ogni anno. Il trattato, che porta il titolo di "Protocollo sui residui esplosivi della guerra", rappresenta il primo tentativo 'ufficiale' di richiedere ai singoli Stati la mappa dettagliata delle aree colpite, per la rimozione delle bombe inesplose che minacciano "civili, peacekeeper e operatori umanitari".
Il vertice dovrebbe applicare quanto deciso dalla Conferenza Internazionale di Oslo dell'anno scorso, che prevedeva un divieto entro il 2008: se la conferenza riuscirà effettivamente a trovare un accordo si tratterà del più importante trattato sul disarmo dai tempi dell'accordo di Ottawa che dieci anni fa mise al bando le mine terrestri.
Bomba cluster
Secondo un rapporto diffuso dall'associazione Handicap International sarebbero circa cento milioni le bombe a grappolo rimaste inesplose nel mondo: oltre 440 milioni di esemplari di questo genere di munizionamento sarebbero state sparate dal 1965 ad oggi. Tenendo conto di un "tasso di fallimento" compreso tra il 5% e il 30%, il numero di bombe inesplose sarebbe compreso tra i 22 milioni e i 132 milioni: inoltre, l'ong sottolinea che dato il comportamento delle bombe statunitensi utilizzate nel 2007 da Israele nel Libano meridionale (le Blu-26, di fabbricazione non recente) la stima deve essere considerata"prudente".
In Libano si è infatti registrato un dato superiore al 30%, il che rende la situazione peggiore di quanto già avvenuto in altri teatri quali il Kosovo e l'Iraq. Le bombe inesplose si trovano soprattutto in Paesi quali l'Afghanistan, la Cambogia, il Laos e il Vietnam, fra i più poveri e con una popolazione globale di oltre 400 milioni di persone: dal 1965 ad oggi le morti accertate sono almeno 5.475, e il 98% delle vittime appartiene alla popolazione civile.

Note: Per ulteriori informazioni www.campagnamine.org
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