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Sassari e Nuoro: traffico d'armi da guerra

Fonte: Unione Sarda - 01 aprile 2008

Traffico di armi Un traffico di armi da guerra tra la Sardegna e la Penisola è stato scoperto dai carabinieri della Compagnia di Bono, in provincia di Sassari. I carabinieri stanno cercando in un ovile una santabarbara celata sotto terra.

L'operazione ha portato ad eseguire 17 ordinanze di custodia cauterale, in carcere e agli arresti domiciliari, emesse dal Gip del Tribunale di Nuoro. Il traffico di armi avveniva fra le province di Nuoro e di Sassari e Modena, Reggio Emilia e Milano. Le indagini - tuttora in corso - hanno consentito di sequestrare un carico di armi giunto sull'isola tramite una ditta di spedizioni di Sassuolo che è risultata di proprietà di un sassarese. Tra le armi vi sono due Ak 47 Kalashnikov russi, un fucile semiautomatico Garrand di fabbricazione Usa, e una mitraglietta Skorpio di fabbricazione ceca. Le armi, secondo quanto emerso dalle indagini, erano destinate alla criminalità nuorese. I Carabinieri della Compagnia di Bono, coadiuvati dai colleghi dello Squadrone eliportato Cacciatori di Sardegna, stanno effettuando scavi intorno ad un ovile alla ricerca di un deposito di armi. Gli investigatori sarebbero convinti dell'esistenza di una santabarbara nascosta sotto terra, dove sarebbero custodite armi dello stesso tipo di quelle già sequestrate nel camion di una ditta di spedizioni di Sassuolo. Secondo quanto riferito dal col. Paolo Carra, comandante provinciale di Sassari, le armi sarebbero dovute servire per combattere le faide tra i paesi delle province di Sassari e Nuoro, per omicidi o per assalti a furgoni portavalori. Le armi arrivavano a Olbia da Sassuolo, inviate in Sardegna dalla ditta di spedizioni di Roberto Cocco. Una volta arrivate in Sardegna venivano custodite in un magazzino della ditta di Cocco a Olbia e poi smistate. Gli investigatori sono al lavoro per scoprire la provenienza delle armi e se in passato siano state utilizzate. In manette con l'accusa di traffico e detenzione illegale di armi da guerra e comuni da sparo sono finiti Enrico Arca, nato a Ozieri e residente a Reggio Emilia, operaio, pregiudicato, di 31 anni; Paolo Flores, nato a Ozieri, di 27 anni, residente a Benetutti; Bastiano Cosseddu, nato a Anela, residente a Formigine (Modena), di 40 anni, già in carcere; Ivan Tore, nato a Sorgono, residente a Teti, operaio, di 30; Roberto Cocco, nato a Anela, residente a Sassuolo, di 50; Giuseppe Tanda, di 21, di Ozieri, Giannino Argiolas, nato a Nuoro, residente a Oniferi, di 30 anni; Francesco Fenude, nato a Sorgono, residente a Teti, di 29; Pietro Paolo Piras, nato a Nuoro, residente a Oniferi, di 28, Giuseppe Porcu, nato a Ozieri, residente a Orune, di 32; Salvatore Formiga, nato a Ozieri, residente a Benetutti, di 26 anni; Giovanni Tore, nato a Sorgono, residente a Teti, di 30, operaio; Davide Pinna, nato a Nuoro, residente a Gavoi, di 26 anni; Giulio Fenude, nato a Sorgono, residente a Teti, di 24; Timoteo Cherchi, nato a Benetutti, di 47 anni. Altri due sardi sono stati colpiti da obbligo di dimora: Giambattista Michele Palma, nato a Ozieri e residente a Cornaredo (Milano), di 25 anni, e Davide Carta, nato a Nuoro e residente a Desulo, di 37 anni. Durante le perquisizioni sono stati arrestati in flagranza lo stesso Palma che nella sua abitazione di Cornaredo aveva due pistole detenute illegalmente e Mario Tanda, nato a Benetutti, allevatore di 48 anni. Nei pressi dell'ovile di quest'ultimo sono stati trovati tre fucili.

Note: Articolo al link http://www.unionesarda.it/DettaglioSardegna/?contentId=20885
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