I sindaci d'America contro le armi

I primi cittadini lungo tutto il territorio degli Stati Uniti si sono alleati per combattere il traffico illegale di armi. L'iniziativa, che in questi giorni compie due anni, è nata dalla collaborazione del sindaco di New York Michael Bloomberg e quello di Boston Thomas Menino, che hanno fondato l'associazione Mayors Against Illegal Guns. A oggi più di 250 sindaci provenienti da 40 Stati diversi si sono uniti all'associazione. "Sono i sindaci a vedere con i propri occhi le violenze di questo paese - ha dichiarato Bloomberg - Siamo noi ad andare ai funerali, a guardare negli occhi chi ha perso uno sposo, un genitore, un fratello o un figlio".

Lo scopo del gruppo è quello di forzare le istituzioni nazionali a occuparsi del traffico illegale di armi, problema che spesso viene lasciato nelle mani degli amministratori locali, ma anche aiutare le orze dell'ordine nella lotta alla criminalità, e per questo i sindaci hanno chiesto che i dati delle pistole usati in episodi di violenza vengano resi pubblici. La richiesta ha scatenato l'immediata reazione della National Rifle Association, l'associazione che difende il diritto costituzionale dei cittadini americani di possedere un'arma, che invece vuole che i dati siano a disposizioni unicamente della polizia.

Dal 2002, ovvero da quando Bloomberg ha iniziato il suo mandato nella Grande Mela, ogni omicidio in seguito a un colpo di arma da fuoco avvenuto in città è stato commesso con l'uso di una pistola illegale. Negli Stati Uniti il mercato nero delle armi ha fornito più del 90 per cento delle pistole usate in atti criminali. Nel 2005, l'ultimo anno per cui i dati sono disponibili, sono avvenuti 12,682 omicidi che hanno implicato l'uso di un arma da fuoco.

Il sito dell'associazione è www.mayorsagainstillegalguns.org