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Il Parlamento Europeo verso un giro di vite anti-armi

Fonte: Parlamento Europeo - 28 novembre 2007

Una vendita 'controllata' di armi nell'Unione europea. É quello che chiedono gli eurodeputati, oggi impegnati in apertura della sessione plenaria nel dibattito sulla vendita di armi in Europa. Il testo, che sarà votato giovedì, propone inoltre controlli per le vendite su internet e un ruolo rafforzato per il porto d'armi europeo.

La relazione, redatta dall'eurodeputata tedesca Gisela Kallenbach del gruppo verde (Verdi/ALE), è in risposta all'iniziativa della Commissione europea per aggiornare il regolamento attualmente in vigore datato 1991 e allinearsi al protocollo delle Nazioni Unite.

Un fenomeno preoccupante

La strage nel liceo Jokela di Tuusula, in Finlandia, ci ha ricordato come il problema non riguardi solo gli americani e le loro regole. L'Europa deve agire in fretta se non vuole arrivare a quel punto. La globalizzazione ha rotto gli schemi e in un mondo digitale senza confini anche le armi circolano senza inibizione. Una risposta nazionale non basta.

Ecco perchè l'Europarlamento propone regole più severe nell'acquisto di armi, anche su internet, un controllo ad hoc per il traffico di armi e una 'carta d'identità' che registri proprietario, modello, calibro e numero di serie. I deputati, inoltre, chiedono un controllo supplementare per le armi 'modificate', un fenomeno in netta crescita in Europa, e maggior importanza al porto d'armi europeo. Un sondaggio pubblicato da un'ONG svizzera, che ha preso in considerazione il possesso di armi leggere, traccia un quadro variegato del fenomeno nell'Unione europea: in Finlandia ad esempio ogni 100 persone 46 posseggono armi leggere, a Cipro 36, in Estonia e Olanda 9, mentre in Polonia una.

Regole più rigide

La commissione parlamentare mercato interno tiene a precisare che la sua azione è diretta contro il traffico illegale di armi e non penalizza chi possiede regolarmente armi o le usa per lavoro o sport. Nel suo intervento in commissione parlamentare mercato interno, la relatrice Kallenbach si è dichiarata "non una fan delle pistole", pur riconoscendo il diritto di chi le possiede. Riguardo la richiesta di un database d'informazione, ha aggiunto: "Vogliamo o un database centralizzato o che gli Stati membri si dotino di uno decentralizzato che garantisca l'accesso alle autorità riconosciute."

Gli Stati membri avranno in ogni caso la possibilità di imporre regole più rigide di quelle richieste dalla direttiva europea.
Attenzione con le pistole
Un'azione urgente

Dopo il voto in commissione, il suo presidente ed eurodeputata britannica Arlene McCarthy del gruppo socialista (PSE), ha dichiarato che "a seguito della tragedia finlandese, il tentativo di sparatoria in Germania e la diffusione di armi non convenzionali nel mio paese, abbiamo l'obbligo morale di sostenere questa legislazione unitamente al Consiglio e alla Commissione così da inferire un duro colpo al commercio illegale e al contrabbando di armi."

Dopo il dibattito di quest'oggi, qualora approvato, il testo di compromesso dovrebbe entrare in vigore dal prossimo gennaio, per poi essere applicato nelle leggi nazionali entro il 2010.

Note: Link all'articolo sul sito del Parlamento Europeo http://www.europarl.europa.eu/news/public/story_page/019-13645-332-11-48-902-20071126STO13628-2007-28-11-2007/default_it.htm
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