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Il test nucleare nordcoreano non aiuta la causa della Pace

Presa di posizione della Rete Disarmo sul test bellico nucleare del paese asiatico

Fonte: Rete Disarmo - 10 ottobre 2006


La Rete Italiana per il Disarmo (RID) condanna con fermezza il test nucleare sotterraneo avvenuto
ieri, lunedì 9 ottobre, in Corea del Nord. La notizia di questa sperimentazione conferma che la
strategia di tensione permanente non può che portare a un mondo sempre meno sicuro.
La Rete Disarmo sottolinea che la causa scatenante della proliferazione nucleare è il mancato
rispetto degli impegni assunti dalle Potenze Nucleari firmatarie del Trattato di Non Proliferazione
nucleare.
La proliferazione globale di armi atomiche è aumentata drammaticamente proprio perché le cinque
Potenze nucleari non hanno ottemperato ai loro obblighi di disarmo. Anzi hanno varato programmi
per lo sviluppo di nuove armi nucleari.

Il Segretario Generale uscente delle Nazioni Unite, Kofi Annan, ha dichiarato: "Più aumentano gli
arsenali delle Potenze nucleari, più questi Paesi insistono che le armi atomiche sono essenziali
alla loro sicurezza nazionale, e più altri Paesi riterranno necessario dotarsene, per la propria
sicurezza nazionale."
Lisa Clark, di 'Beati i Costruttori di Pace' (uno degli organismi membri della Rete), afferma :" La
Corea del Nord compie un gravissimo errore se ritiene che le armi atomiche aumenteranno la sua
sicurezza. Le armi nucleari non garantiscono maggiormente la sicurezza di nessuno. Purtroppo,
però, questo è un errore che compiono molti politici anche dei Paesi europei e membri della
NATO."

La Rete Disarmo, che fa parte della rete internazionale per il disarmo atomico "Abolition Now!",
ritiene invece che sia essenziale interrompere la pericolosa spirale di proliferazione nucleare
ripristinando la legalità sancita dal Trattato di Non Proliferazione.
Perciò la Rete chiede con forza al Governo italiano di farsi portavoce, in seno all'Alleanza atlantica,
delle proposte già avanzate dal Governo della Norvegia e dai due rami del Parlamento del Belgio,
affinché si inizino subito seri negoziati per porre termine alla politica del "nuclear-sharing" che vede
dispiegate armi nucleari sul territorio di Paesi non-nucleari in contrasto con la lettera e lo spirito del
Trattato di Non Proliferazione Nucleare.
Chiede inoltre al Governo italiano di accogliere la proposta fatta da Hans Blix, nel rapporto
presentato recentemente alla Commissione sulle Armi di Distruzione di Massa, affinché si
organizzi al più presto un Vertice Mondiale sul Disarmo Nucleare.

L'unica garanzia contro la proliferazione nucleare è il disarmo nucleare totale e globale, sancito
all'Articolo VI del Trattato di Non Proliferazione Nucleare entrato in vigore nel 1970 e mai realizzato
pienamento.
Il test nucleare della Corea del Nord dimostra ancora una volta quanto sia urgente per la pace nel
mondo che tutti i Paesi firmino e ratifichino il Trattato per la Messa al Bando delle Sperimentazioni
Nucleari e si impegnino nella realizzazione di una Convenzione che metta al bando le armi
nucleari.

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