NELLA RICERCA VENGONO RICOSTRUITI I CONTRATTI STIPULATI DALLA DIFESA

Rete Disarmo: in Italia già spesi 3,4 miliardi per sviluppo e acquisto di F-35

Alla fine del programma - stima il rapporto - ogni aereo costerà 135 milioni. Il fronte del no: “Quei soldi potrebbero essere impiegati in scuola e lavoro”
Fonte: La Stampa - 18 febbraio 2014

Tre miliardi e 400 milioni: a tanto ammonta la spesa sostenuta dall’Italia finora per la partecipazione al programma internazionale per gli aerei militari F35, secondo quanto ricostruito dalla Rete Italiana per il Disarmo, che dal 2009 porta avanti la campagna «Taglia le ali alle armi». 

NO F35 Novara Ogni aereo F-35A costerà alla fine del programma - è la stima del rapporto «La verità oltre l’opacità» - 135 milioni di euro: «una cifra che potrebbe essere impiegata in scuola e lavoro». Ottocento milioni sono stati stanziati per l’impianto di Cameri (Novara), dove il velivolo viene prodotto, ma senza «il favoleggiato ritorno occupazionale dei 10 mila posti di lavoro». 

Nel rapporto vengono ricostruiti i contratti stipulati dalla Difesa, ed esce fuori una spesa complessiva già sostenuta per il «Lotto VI» di circa 501 milioni di dollari (quindi circa 126,5 milioni di euro a velivolo) e per il Lotto VII, in fase meno avanzata, di 382 milioni di dollari (cioè 96,5 milioni di euro a velivolo). «Tutte cifre - evidenziano i portavoce della campagna - decisamente superiori alle indicazioni fornite in questi anni dal nostro Ministero della Difesa per quanto riguarda il costo unitario di un F-35 e nelle quali non dovrebbe essere compreso il costo del motore (che si concretizza il 4 anno) e in cui sicuramente non viene conteggiato il costo di sviluppo (circa 30 milioni ad aereo) per l’Italia». 

Fino alla fine del programma, nel 2026, si prevede una spesa complessiva di 14 miliardi. Nel solo triennio 2014-2016, il Governo italiano impegnerà quasi 2 miliardi di euro per l’acquisto di 8 F35, in media 650 milioni l’anno. Si può ancora tornare indietro? L’Olanda - spiega Francesco Vignarca, che ha curato lo studio - ha ridotto gli acquisti a 37 esemplari rispetto agli 85 iniziali. L’Italia è passata da una previsione di 131 a 90 aerei, ma non basta «il programma può ancora essere fermato». 

«In questa fase di crisi, in cui occupazione, smantellamento del welfare e dissesto sono i problemi con cui si confrontano i cittadini», aggiunge Grazia Naletto, portavoce di Sbilanciamoci, con «la spesa indirizzata all’acquisto di un F-35A si potrebbero pagare gli stipendi 5.400 ricercatori per un anno, mettere in sicurezza 135 scuole, o acquistare 21 treni per pendolari». Il deputato di Sel Giulio Marcon, annuncia che «è doveroso nelle prossime settimane riproporre una mozione parlamentare per la cancellazione definitiva del programma».  

Note: Articolo originale al link http://www.lastampa.it/2014/02/18/edizioni/novara/rete-disarmo-in-italia-gi-spesi-miliardi-per-sviluppo-e-acquisto-di-f-VFLYLnIEulyi5Tkceos4TK/pagina.html