Oggi il culmine della mobilitazione contro i caccia F-35

Oltre cento eventi in tutta Italia per chiedere che il Governo investa meglio i soldi dei cittadini
Fonte: Campagna Taglia le ali alle armi - 25 febbraio 2012

Sono in corso in tutta Italia gli oltre cento eventi, presidi, mobilitazioni e raccolte firme che animano la Giornata nazionale di mobilitazione contro gli F-35 (che comprende eventi di tutto il weekend) nell'ambito della campagna “Taglia le ali alle armi” promossa da Tavola della pace, Rete Italiana per il Disarmo e Campagna Sbilanciamoci!

Stop F-35 Una grande risposta dei gruppi locali dei tre organismi e di tutti quei comitati ed associazioni che sono sorti nelle diverse città italiane a sostegno della Campagna (oltre 550 le associazioni che hanno espresso propria adesione) che è in corso da mesi e che sta giungendo al suo momento più importante per dimostrare che, anche se ridotto rispetto alle intenzioni iniziali, l'acquisto di 90 caccia F-35 sarebbe inutile, costoso e dannoso per il nostro Paese. Un concetto che “Taglia le ali alle armi” ha illustrato in modo accurato con un Dossier pubblicato sul sito di campagna e significativamente intitolato: “Tutto quello che dovreste sapere sul cacciabombardiere F-35 e la Difesa non vi dice”. Con il Dossier si forniscono tutte le informazioni necessarie e che sono state taciute dalla Difesa, per potersi fare una opinione su un tema così delicato, che non può essere discusso solo da un gruppo di pochi tecnici.

Nella due giorni di mobilitazione sono coinvolte sessanta città con oltre 100 eventi in programma, senza contare quelli già avvenuti in queste settimane come avvicinamento alla giornata di oggi. Sul sito della campagna (www.disarmo.org/nof35) è a disposizione di coloro che vorranno sostenerla l'elenco di tutti gli appuntamenti che si terranno a: Acqui Terme - Alba - Bari - Bellusco - Biella - Bologna - Bolzano - Brescia - Cagliari - Cantù - Cavarzere - Ciampino - Como - Conegliano Veneto - Cuneo - Faenza - Ferrara - Fiano Romano - Fiumicino - Forlì - Formia - Frattaminore - Genova - Guanzate - Ivrea - Jesi - La Spezia - Lavico - Lentate sul Seveso - Lodi - Lomazzo - Lurate Caccivio - Mantova - Mariano Comense - Mestre - Milano - Modena - Mogliano Veneto - Napoli - Novara - Ostia - Padova - Perugia - Pescara - Piacenza - Piazza Armerina - Reggio Emilia - Rieti - Rimini - Roma - Rovereto - Sarzana - Terni - Torino - Trieste - Umbertide - Vicenza - Vittorio Veneto - Zelo Buon Persico.

Anche se il Governo tiene bloccata da tempo (almeno dalla fine 2009) la decisione definitiva, l’Italia a breve potrebbe perfezionare l’acquisto dei cacciabombardieri d’attacco Logo Campagna Joint Strike Fighter F-35. Il nuovo annuncio del Ministro Di Paola di riduzione a 90 esemplari non significa nulla: nessun contratto è ancora stato firmato e possiamo quindi fermare completamente questo acquisto (anche perchè la proposta rimodulazione della Difesa deve passare per una discussione parlamentare). Quello del caccia F-35 è un programma che ad oggi ci è costato già 2,7 miliardi di euro ne costerà - in caso di acquisto di 131 aerei - almeno altri 15 solo per l’acquisto dei velivoli, che potrebbero scendere a 10 miliardi con una riduzione a 90 (il prezzo unitario si alzerà, secondo l'azienda produttrice Lockheed Martin). Complessivamente arriveremo arrivando ad un impatto tra i 15 e i 20 miliardi nei prossimi anni. Senza contare il mantenimento successivo di tali velivoli.

La Campagna dice quindi NO allo spreco di risorse per aerei da guerra sovradimensionati e contrari allo spirito della nostra Costituzione e SI all’utilizzo di questi ingenti risorse per le necessità vere del paese: rilancio dell’economia, ricostruzione dei luoghi colpiti da disastri naturali, sostegno all’occupazione

 

CON IL COSTO DI 1 CACCIABOMBARDIERE (129 milioni di euro) POTREMMO

 

 

387 asili nido con 11.610 famiglie beneficiarie e circa 3.500 nuovi posti di lavoro

 

oppure

 

21 treni per i pendolari con 12.600 posti a sedere

 

oppure

 

32.250 borse di studio per gli studenti universitari

 

oppure

 

258 scuole italiane messe in sicurezza (rispetto norme antincendio, antisismiche, idoneità statica)

 

oppure

 

18.428 ragazzi e ragazze in servizio civile

 

oppure

 

17.200 lavoratori precari coperti da indennità di disoccupazione

 

oppure

 

14.742 famiglie con disabili e anziani non autosufficienti aiutate con servizi di assistenza