Flavio Lotti: «Il Governo insiste su una strada sbagliata»

È noto che la stragrande maggioranza degli italiani è favorevole a un pesante ridimensionamento del programma di acquisto dei cacciabombardieri. «Ma», commenta il coordinatore della Tavola della Pace, «il Governo si ostina ad andare avanti. La politica sta perdendo tempo prezioso. Tuttavia, prima o poi il nodo andrà affrontato. E se non ci riusciremo noi ci riuscirà la crisi. Le reali priorità del Paese non si potranno eludere per sempre».
16 luglio 2015 - Lorenzo Montanaro
Fonte: Famiglia Cristiana - 13 luglio 2015

La decisione di lasciare inalterate le risorse per gli F-35 non solo contrasta con le indicazioni del Parlamento, ma sembra anche poco in sintonia col sentire comune del Paese. Lo rivela, tra l'altro, un sondaggio condotto nel 2013 dall'osservatorio politico del Cise (Centro Italiano di Studi Elettorali). Il 56,35% degli intervistati ritiene che gli acquisti dei caccia (e più in generale le spese militari) debbano essere pesantemente ridimensionati; il 26,01% è favorevole a una sostanziale limitazione; mentre appena il 7,81% pensa che lo stato attuale debba rimanere immutato. Dati che fanno riflettere.

«Purtroppo la discrepanza tra il pensiero degli Italiani e le decisioni dei vertici militari non è una novità», commenta amaramente Flavio Lotti, coordinatore Tavola della Pace. «Il problema è che la maggioranza è ancora troppo silenziosa. Negli ultimi anni le organizzazioni disarmiste hanno fatto moltissimo, ma per scardinare questa lobby militare-industriale servirebbe una partecipazione molto più vasta e attiva».

"Le reali priorità del Paese non si potranno eludere per sempre"

Recentemente è stato emanato il Libro Bianco della Difesa, un documento di indirizzo politico atteso da tempo. Anche in questo caso, però, ci sono state aspre polemiche. Siamo davanti all'ennesima occasione persa? «Purtroppo il Libro Bianco», sostiene Lotti, «è stato realizzato proprio da chi vuole impedire un dibattito serio. Il testo sarebbe fortemente discutibile, però non viene discusso, perché manca l'interesse a farlo. Alla fine si è trattato di un esercizio retorico».

Nonostante i tempi difficili, il coordinatore della Tavola della Pace è ancora convito che un radicale cambio di rotta sia possibile. Anzi, inevitabile: «Le reali priorità del Paese non si potranno eludere per sempre. Con i soldi risparmiati dagli F-35 si potrebbero realizzare un'infinità di progetti utili e positivi. Ostinandosi per questa strada sbagliata, la politica sta perdendo tempo prezioso. Ma prima o poi il nodo andrà affrontato. E se non ci riusciremo noi ci riuscirà la crisi».

 

NO F35