F35: ancora problemi per i cacciabombardieri, consegna rimandata
Nel 2014 il problema fu la “rottura” di una delle pale della turbina del reattore, nel 2015 il seggiolino eiettabile e le perdite di carburante a causa dell’eccessiva pressione durante alcune manovre in volo, il 2016 sembra proseguire la tradizione degli anni passati: un nuovo intoppo sembra profilarsi per gli ormai celeberrimi F-35 della Lockheed Martin, i cacciabombardieri al centro del programma più costoso della storia dell’aviazione militare dal secondo dopoguerra, nato anni e anni fa e soggetto a quella che ormai molti considerano una vera e propria maledizione.
Stavolta nell’occhio del ciclone è finito il software chiamato Block 3F senza il quale gli aerei non potranno decollare. Gli ultimi test svolti nel dicembre del 2015 mostrano infatti delle falle a causa delle quali la consegna prevista nel luglio del 2017 non potrà essere rispettata.
Secondo quanto riportato da Aviation Week “i significativi problemi riguarderebbero l’immaturità dell’Autonomic Logistic Information System, l’instabilità avionica del Block 3F, nonché diversi problemi di affidabilità e sostenibilità del motore e del velivolo”.
Per cercare di risolvere il tutto, saranno necessari ulteriori test che, con ogni probabilità, incrementeranno ulteriormente i costi già astronomici del programma e implicheranno l’ennesimo ritardo nelle consegne.
La maledizione degli F35 continua. Fino ad oggi, sono stati consegnati 154 velivoli e servirà ancora tempo perché il programma JSF (Joint strike fighter), portato avanti dagli Stati Uniti e dagli otto Paesi Partner (Italia, Olanda, Canada Regno Unito, Turchia, Norvegia, Danimarca e Australia), venga definitivamente ultimato.
Ricordiamo che, secondo quanto previsto dal Documento Programmatico Pluriennale presentato dal ministro della difesa Pinotti in Parlamento, l’Italia acquisterà 38 velivoli entro il 2020, vale a dire 7-8 aerei l’anno per 5 anni.
La legge di Stabilità 2016 inoltre, conferma che alla fine del programma, l’Italia avrà acquistato in tutto 90 F35 per 13 miliardi di euro di spesa, confermando l’erogazione di risorse stabilita nel 2012, nonostante nel settembre 2014 sia stata depositata in Parlamento una mozione che impegnava l’Esecutivo a dimezzare la spesa prevista per l’acquisto dei caccia militari da 13 a 6,5 miliardi di euro. 13 miliardi per degli aerei che ad oggi, sembrano portare solo ed esclusivamente problemi.