F-35, rinviata la discussione alla Camera. Civati: “Meglio non parlarne in campagna elettorale”

Il capogruppo in Commissione Difesa Giampiero Scanu favorevole alla sospensione del programma, ma il ministro Pinotti non vuole rinunciare all'acquisto. La decisione è rimandata. Civati: "Secondo alcuni è pericoloso affrontare l’argomento in campagna elettorale e sarebbe meglio parlarne il meno possibile".
Davide Falcioni
Fonte: Fanpage.it - 18 aprile 2014

Gassmann NOF35 Pippo Civati la chiama tecnologia Stealth, riferendosi agli aerei da guerra dotati di un sistema che li rende invisibili ai radar. Il democratico, tuttavia, si riferisce alla discussione sull’indagine conoscitiva in merito all’acquisto dei caccia F-35. La seduta finale dei lavori della commissione Difesa della Camera era stata fissata per ieri, ma è stata nuovamente rimandata a causa dei forti dissidi interni al Partito Democratico, che non ha ancora trovato una linea unitaria e sembra determinato a non sollevare un polverone proprio durante la campagna elettorale per le elezioni europee. Due le posizioni dei democratici: da una parte c’è la risoluzione del capogruppo in Commissione Difesa Giampiero Scanu, dall’altra quella del ministro della Difesa e della sua area di riferimento “atlantista”. La risoluzione preparata da Scanu lo scorso marzo recitava:

“Il contratto non garantisce ritorni industriali significativi, non sono garantite alle imprese italiane le sub-commesse… le stime del costo del programma risultano caratterizzate da un indice di variabilità che non può convivere con le esigenze della nostra finanza pubblica… Le tante criticità che segnano questo programma inducono a rinviare ogni attività contrattuale, in attesa che siano chiariti i molti limiti che gli stessi organismi statunitensi non mancano di sollevare formalmente; e comunque l’insieme di queste considerazioni milita nella direzione di un significativo ridimensionamento degli schemi di accordo con la Lockheed Martin sul programma F35. Considerazioni di natura finanziaria, operativa e di politica industriale  inoltre spingono a rinnovare la flotta aerea militare su due linee di volo, ovvero con gli F35 e gli Eurofighter, che tra loro complementari e in grado di operare in ambiente sia NATO che UE. E’ anche necessario esplorare altre soluzioni, meno impegnative dal punto di vista finanziario, per quanto riguarda il rinnovamento degli aerei a decollo verticale. In tal modo sarebbe possibile garantire efficacia operativa al nostro strumento militare, e realizzare, nel contempo, le ricadute industriali in grado di assicurare una significativa autonomia alla nostra industria oltreché ottenere rilevanti risparmi di spesa”.

Su questa linea si sono messi di traverso il ministro della Difesa e la sua area di riferimento, seriamente preoccupata che l’acquisizione da parte del PD di questa posizione impegnerebbe effettivamente il governo a rivedere il programma dell’acquisto degli F35. Civati non ha tardato a polemizzare, spiegando che “evitare un confronto aperto e una presa di posizione chiara all’interno del Pd su questo argomento è controproducente, visto che la base del partito è largamente contraria agli F35 e che in questo silenzio si lascia la parola a tutti gli altri”. In questo quadro la Rete Disarmo ha lanciato un appello per bloccare il programma sugli F35: a firmare sono stati già Riccardo Iacona, Maurizio Landini, Don Luigi Ciotti, Cecilia Strada, Alessandro Gassmann e molti altri.

NO F35 "gigante" Ma torniamo indietro alla tecnologia Stealth. La rivista specializzata americana Breaking Defense ha sfatato un altro mito sugli F-35: quello riguardante la loro presunta invisibilità ai radar. La Marina militare USA infatti avrebbe chiesto al Congresso di dotare i famigerati caccia della “scorta” degli F18 Growlers, considerati all’avanguardia per neutralizzare i radar di ultima generazione. Gli aerei della Lockheed Martin infatti sarebbero “vulnerabili ai sensori a infrarossi e ai nuovi radar a bassa frequenza che consentono di individuare un aereo stealth di quinta generazione a centinaia di miglia di distanza, come qualsiasi altro aereo. Per questo devono necessariamente essere scortati da aerei che, grazie alle loro emissioni ad ampio spettro, possono neutralizzare queste minacce”.