Crema: mozione contro i caccia F-35

Approvata all'unanimità nel mese di dicembre 2012
Fonte: Comune di Crema - 20 gennaio 2013

Con una votazione unanime in Consiglio Comunale (alcuni consiglieri assenti) anche il Comune di Crema ha inteso approvare una mozione che chiede la rinuncia all'acquisto dei cacciabombardieri F-35 da parte dell'Italia. Di seguito la trascrizione sommaria della discussione avvenuta.

NO F35 JSF  Il Presidente sottopone all’attenzione del consiglio comunale l’allegato ordine del giorno presentato dal Consigliere Bettenzoli a favore della campagna nazionale denominata “Tagliamo le ali alle armi” relativa alla richiesta al Governo italiano di rinuncia a qualsiasi contratto di acquisto degli aerei F35, datata 14.07.2012. Dà la parola al consigliere Bettenzoli per l’illustrazione.

Il Consigliere Bettenzoli afferma che l’ordine del giorno è molto chiaro. Ha dato ai Consiglieri e agli Assessori presenti due articoli recenti. Uno relativo alla riunione della Tavola della pace, che contesta le spese militari. La Tavola della pace, insieme alla rete italiana per il disarmo sono le organizzazioni che hanno organizzato a livello nazionale la petizione riferita al governo contro l’acquisto degli F35, chiamando questa campagna “Taglia le ali alle armi”.

Gli F35 da acquistare dovevano essere 131. Sono aerei da combattimento. Sono stati ridotti a 90 con una spesa che si aggira fra i 12 e i 15 miliardi. Hanno ridotto il numero perché in un momento in cui si tagliano i servizi alle persone e agli enti locali, spendere 15 miliardi per aerei da combattimento era ed è una assurdità. Consideriamo che nel 2011 ci sono state nel nostro paese spese militari per 23 miliardi di euro. Solo la nostra presenza decennale in Afghanistan è costata finora 8 miliardi di euro.

Riteniamo che la riduzione di queste spese militari sia soprattutto utile in un momento di crisi economica come questa, di spending review, per favorire quel poco che resta sul terreno sociale, sulla scuola, sui servizi sociali, sulla sanità.

Condivide totalmente questa campagna nazionale, che anche sacerdoti come Padre Alex Zanotelli approvano.

Moltissimi Comuni tra cui Milano, Firenze, Bari, Piacenza, Lodi, Cologno Monzese, Calcinato, Malegno, Sedriano, Novate Milanese ed anche le Province di Lucca, Pisa, Padova, i consigli regionali del Trentino Alto Adige, Umbria, Emilia Romagna, Marche, Toscana hanno sostenuto questa campagna di tagliare le ali alle armi, di ridurre le spese militari. In modo particolare in questo ordine del giorno si parla in modo specifico degli F35 che sono aerei non finalizzati alla difesa del nostro paese, ma, essendo aerei da combattimento, finalizzati alla guerra, per cui presenti in teatri di guerra nel mondo come è oggi l’Afghanistan, come è stato in passato l’Iraq, il Libano, la Serbia e il Cossovo.

Contrariamente agli amici del Movimento 5 Stelle, ci trova una grande attinenza rispetto al lavoro che noi facciamo, perché uno stato che è impegnato a ridurre le spese dei Comuni, che fa operazioni come l’accorpamento delle Province e l’accorpamento dei tribunali, per cui incide sulla vita e sulla qualità dei servizi erogati ai cittadini, non può far finta di nulla di fronte a spese militari ingenti.

La sua richiesta è che almeno su questo terreno si possa trovare di comune accordo un sostegno a questo ordine del giorno e a una battaglia non per la smilitarizzazione del nostro paese, ma per la riduzione delle spese militari nel nostro paese.

Il Consigliere Ancorotti premette che nella pace ci sta anche la difesa. Comprende che gli F35 siano aerei d’attacco, ma fanno parte della difesa in caso di attacco. Siamo in Europa perché abbiamo l’euro, ma non vede altre cose che ci accomunano e l’esercito potrebbe essere qualcosa che accumuni nel discorso della militarizzazione. Se l’Europa avesse un esercito suo, non ci sarebbe più bisogno per ogni paese di essere più forte di un altro, ma ci sarebbe una componente europea che farebbe di quello europeo il secondo esercito al mondo. L’Europa così potrebbe togliere moltissimo delle spese a ciascun paese se avesse un esercito europeo.

Non voteranno questa mozione, anche se mozioni di questo genere sono interessanti per esprimere concetti più profondi.

Il Consigliere Agazzi informa che una mozione su questo tema è pervenuta anche in Consiglio Provinciale, su proposta del Consigliere di Rifondazione Comunista Gianpaolo Dusi e vi è stato un dibattito anche interessante.

E’ un terreno abbastanza delicato, nel senso che uno è sempre combattuto tra la logica tale per cui anche nelle autonomie locali è giusto che a livello istituzionale arrivi un punto di vista sulla realtà complessiva da parte dei rappresentanti del popolo eletti nelle assemblee elettive e il fatto che realisticamente non siamo così convinti che l’eventuale approvazione di questi ordini del giorno impressioni particolarmente i grandi della terra.

In Consiglio Provinciale il gruppo del P.d.L. votò a favore e l’ordine del giorno fu approvato all’unanimità. Quello che ha detto il Consigliere Ancorotti è sottoscrivibile. Proviamo a pensare con un fleshback come si è arrivati alla fine della guerra fredda, come si è arrivati a una politica che ha portato al superamento della divisione dei due blocchi, alla riunificazione della Germania. I meriti possono essere ascritti all’elezione al soglio pontificio di un papa polacco e a

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tanti fattori storici, non ultimo anche alla presidenza degli Stati Uniti d’America di Ronald Regan che è andata in una direzione differente pensando che bisognasse operare per un bilanciamento degli armamenti.

E’ del tutto evidente che una delle cose su cui in Europa si dovrebbero fare passi in avanti, ed è d’accordo con il Consigliere Ancorotti, è proprio una politica della difesa comune, come già voleva Alcide De Gasperi.

Confermerà il voto già espresso in Consiglio Provinciale.
“La pace alberga anche nel mio cuore, non è prerogativa solo del centrosinistra”. Tuttavia, fa notare con grande sobrietà, per non incorrere nei fulmini e saette del

Consigliere Coti Zelati, che dovreste planare più raso terra, armarvi di realismo e provare a comprendere che quello che dice quel pericoloso guerrafondaio di Renato Ancorotti non è così destituito di fondamento.

Il Consigliere Giossi afferma che sono decenni che tutti si riempiono la bocca a parlare di pace e poi tutti corrono a una politica di armamenti sempre più spinta, con un contraddittorio che è difficile da comprendere, soprattutto in tempi in cui fortunatamente viviamo un momento storico, dopo la seconda guerra mondiale, soprattutto in Europa, decisamente di pace. Quindi questa corsa forsennata alle armi sempre più sofisticate dovrebbe essere rivista e, se non completamente annullata, almeno ridotta. Prima dobbiamo costruire un’Europa politica forte. Dopo si potranno fare ulteriori tagli alla difesa. Stiamo vivendo un momento economico estremamente grave e, soprattutto dal punto di vista del lavoro, ancora più difficile per questo paese.

Investire 15 miliardi di euro in nuovi armamenti e non pensare di investire una cifra del genere creando opportunità di lavoro, dando una mano alle piccole e medie imprese, da un governo di tecnici si aspettava un salto di qualità di questo tipo. Purtroppo invece sono andati in continuità con quello che era già definito dal governo Berlusconi.

Pensa che questa mozione faccia volare alto anche un Consiglio Comunale su temi che riguardano non solo il paese, governo e parlamento, ma tutti i cittadini.

La pace passa anche attraverso passaggi di questo tipo.

Il Consigliere Lottaroli crede che ognuno di noi debba fare nell’ambito della propria vita quello che più ritiene opportuno per far marciare il discorso della pace. Parlare di pace ai propri figli, nelle scuole, negli oratori, nei partiti politici, nei Consigli Comunali, è un fatto molto importante perché sono i gesti minimali, che però uniti ad altri milioni di gesti minimali, che possono aiutare a risolvere questo problema.

Evidenzia la contraddizione grossa fra quanto spende il mondo per gli armamenti e quanto spende per sconfiggere la fame, per curare le persone, per l’alfabetizzazione. Questo mondo spende volentieri più per uccidere che non per far vivere le persone.

Pensa che anche il Consiglio Comunale di Crema, pur nella modestia del consesso in cui si trova ad operare, debba fare questo sforzo e quindi anche qui, come su altre cose, debba alzare lo sguardo e non vedere il dito, ma vedere l’insieme della foresta.

Siamo ovviamente perché ognuno di noi, ognuno di voi, voti questo ordine del giorno che con tanta passione Beppe Bettenzoli ha presentato richiamando fra l’altro personaggi che sono magari ideologicamente lontani da noi, ma molto vicini su questo tema, sulla difesa della pace e sull’attenzione che bisogna avere rispetto a questa umanità veramente sofferente in Europa, in America e in tutto il mondo.

Il Consigliere Coti Zelati interviene per un piccolo ragionamento che rivolge agli amici del Movimento 5 Stelle. Durante il fascismo, le maestre elementari furono le prime ad applicare le disposizioni della dittatura. Questo dà la misura di come anche in un luogo piccolo e umile, come questo Consiglio Comunale, che sicuramente non impressionerà i grandi della terra, sia significativo affermare certi principi. Se verremo attaccati dai marziani avremo bisogno di 90 aerei F35, altrimenti non capisce bene a cosa possano servirci.

Riferisce una frase di Don Milani che diceva: “Non salverò il mondo ma sicuramente proverò a salvarmi l’anima”. Non votare questa mozione va nella direzione opposta. E’ importante assolutamente affermare questi principi per una questione etica ed anche economica: 15 miliardi di euro in questo momento andrebbero investiti in altre parti! Questo è il luogo per affermare anche queste cose.

Ci sono due ragioni per cui va assolutamente votata questa mozione: il piano etico e il piano economico perché questi soldi sono di noi contribuenti.

Probabilmente questa mozione non servirà a niente, ma sente la necessità di affermare questo fatto: non crede che sia una perdita di tempo.

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Il Consigliere Beretta afferma che indubbiamente la mozione proposta dal Consigliere Bettenzoli, soprattutto relativamente alla spesa, non è di poco conto. Ma il ragionamento è più complesso. Condividendo il principio di un esercito europeo, con tutte le implicazioni politiche, ci faremo carico di presentare una mozione in Consiglio Comunale in questo senso perché è l’unico elemento che consentirebbe anche di risparmiare. Spera di doverci difendere e non attaccare mai nessuno.

Capisce Bettenzoli e il SEL che rispetto al Governo Monti, insieme ai grillini ed altri, si sono schierati contro. Se avessimo fatto una mozione per dire che tutti vogliamo la pace e dobbiamo fare il possibile perché il mondo sia in pace, sicuramente la voteremmo tutti. Questa mozione però non dice questo. Questa mozione dice a Monti di non spendere questi soldi. Certo, fossimo stati nella condizione di non spendere questi soldi, sarebbe stato meglio. Però non si può in questo frangente, come partito, con i rappresentanti del PdL che in Parlamento hanno votato a favore del decreto sulla spending review dire che sono diventati tutti matti. Qualche ragionamento l’avranno fatto!

Qui non c’è in discussione il valore della pace, qui c’è in gioco di dire al governo di non spendere questi soldi che sono già stati messi a bilancio, con il rischio che le nostre rappresentanze politiche facciano l’esatto opposto.

Il Consigliere Bettenzoli interviene per due riflessioni. La prima sull’intervento del Consigliere Ancorotti. E’ una posizione legittima che non mette in discussione.

Potrebbe contraddire il Consigliere Beretta dicendo che anche sui tribunali soppressi c’è stata una diversa posizione a livello locale, non solo nel cremasco, ma in buona parte dell’Italia, rispetto alle scelte nazionali. Sulle province, rispetto ai problemi che ha il nostro paese, parlare di riduzione delle spese distruggendo le forme istituzionali che il paese si è dato nel tempo e che hanno funzionato, spera che il decreto non venga mai convertito in legge. Sulle cose concrete un conto è ciò che avviene in Parlamento e un conto ciò che avviene sui territori, quando si deve subire, come nel nostro caso a Crema, la soppressione di un tribunale che tutti quanti riteniamo di difendere.

Gli F35 non sono stati ancora comprati e, stando all’articolo del 28 novembre del Tavolo della Pace consegnato, l’acquisto si può ancora fermare. I primi firmatari di questo appello della Tavola della Pace sono organizzazioni come Libera di Don Ciotti, le Acli, la CGIL, l’ARCI, Articolo 21, la Federazione del Servizio Civile di Volontariato Internazionale, l’Unione degli studenti universitari, i Beati Costruttori di Pace ecc. Come vedete uno schieramento di associazioni ampio, che passa dal mondo cattolico al mondo sindacale, sociale, molto variegato.

Gli piacerebbe che sui temi ci si schierasse non per partito preso, ma sulle cose e se una cosa è giusta poterla votare perché è giusta, al di là di chi la dice. Certo questo acquisto non lo blocca il Consiglio Comunale di Crema, ma lo bloccano centinaia di migliaia di cittadini italiani che fanno sentire la loro voce. I Consiglieri comunali, provinciali e regionali che si stanno esprimendo sono tutti sciocchi o perditempo? Certamente non veniamo qui per i 29 euro lordi! Le persone vengono qui perché ci credono e credono in alcuni valori fondamentali.

Ridurre le spese militari significa aumentare le spese sociali, in un momento di grave difficoltà economica del nostro paese. E’ una cosa talmente ovvia che non ci sarebbe bisogno di grandi discussioni.

Auspica che cambi l’atteggiamento mondiale e italiano rispetto alle spese militari.

Approva la presenza di organizzazioni tipo Emergency o Medici Senza Frontiere o altre organizzazioni internazionali che si muovono sul terreno della pace partendo da situazioni di guerra.

Ogni gesto anche simbolico come questo del Consiglio Comunale di Crema fa parte di un movimento più ampio per la riduzione delle spese militari. Nessuno pensa che domani non ci saranno più gli eserciti, ma siamo convinti che ogni riduzione delle spese militari e ogni aumento delle spese sociali, sanitarie e della scuola sia un fatto di arricchimento dell’umanità e ogni gesto simbolico in questa direzione è un gesto utile a cambiare la direzione di marcia nel nostro paese e nel mondo.

Il Consigliere di Feo spiega che il gruppo non è contrario al contenuto della mozione, ma questa non è la sede. Ancora una volta stiamo affrontando un tema che non è a livello comunale.

E’ vero che se una persona crede in qualcosa è giusto che la porti avanti, ma occorre valutare la sede in cui stiamo per proporlo. I luoghi adatti alla discussione di questi temi sono altri, come le piazze con il coinvolgiamo della cittadinanza e delle masse.

Annuncia che il suo gruppo non parteciperà alla votazione, perché non ritiene questa la sede opportuna.

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La Consigliere Zanibelli chiede due minuti di sospensione del Consiglio Comunale per una breve consultazione.

Alla ripresa, il Consigliere Patrini afferma che la mozione sicuramente è importante come argomento nazionale e meriterebbe una discussione politica importante. Concorda però con il Movimento 5 Stelle che questa non è la sede per affrontare simili argomenti.

Annuncia perciò che non parteciperà al voto.

Il Presidente Piloni spiega che la richiesta di sospensione fatta dal capogruppo del P.d.L. era per poter confrontarsi con gli altri gruppi per poter raggiungere una condizione della mozione che potesse essere accolta a maggioranza e quindi condivisa anche dal gruppo del P .d.L.

Legge la proposta che è emersa dal breve incontro:
“Il Consiglio Comunale di Crema ritiene che la scelta relativa agli F.35 debba essere ridiscussa dal Parlamento.
La spesa complessiva prevista per gli F.35 potrebbe evitare le scelte dei giorni scorsi, come il taglio agli enti locali e alla sanità, o la revisione al rialzo delle tasse universitarie.
Per tutte queste motivazioni, il Consiglio Comunale di Crema invita il Parlamento a rivedere la spesa prevista per l’acquisto degli aerei F.35 e il Governo italiano a convertire i risparmi a favore della scuola pubblica, della sanità, dell’assistenza sociale e della ripresa economica. Dispone l’invio dell’ordine del giorno al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai Presidenti di Camera e Senato, ai parlamentari della provincia di Cremona e agli organizzatori della campagna “Tagliamo le ali alle armi”.

Nessun consigliere avendo chiesto la parola, il Presidente mette in votazione l’ordine del giorno così come è stato appena letto, con le modifiche che sono state oggetto di discussione fra i gruppi.

L’ordine del giorno posto in votazione palese per alzata di mano e che ha dato il seguente risultato:

Non partecipano al voto i Consiglieri Arpini, Patrini, di Feo e Boldi. voti favorevoli n. 16

E’ APPROVATO