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Il premier Allawi cerca un'intesa con i ribelli

Estesa a tutto l'Irak l'amnistia sulle armi

Ma su Falluja il primo ministro è intransigente: «Attaccheremo se i guerriglieri non si consegnano»
Sei morti e 19 feriti per due autobomba a Mosul
Gian Micalessin
Fonte: Il Giornale - 19 ottobre 2004

Il premier iracheno lyad Allawi gioca l'ultima carta. Quella di un'amnistia, di una trattativa allargata all'intero Paese, per convincere tutti gli insorti iracheni a consegnare le armi. Un'amnistia modellata sulla falsariga dell'accordo raggiunto con le milizie del ribelle sciita Moqiada Sadr convinte a cedere le proprie armi in cambio di compensi in denaro. Quasi certamente non basterà a disarmare il Triangolo Sunnita, ma certificherà, se non altro, la buona volontà del premier. Una buona volontà destinata a esaurirsi tra breve, anche perché il calendario non gli concede più troppo tempo.
La scadenza elettorale di gennaio è sempre più vicina e per poterla rispettare bisognerà, prima o poi, dare il via libera alle grandi manovre. Laprossima settimana gli inglesi faranno sapere se sono pronti a sostituire le truppe americane mandate a far pulizia nel Triangolo. A quel punto tutto sarà pronto per l'offensiva militare destinata a far piazza pulita degli insorti di Falluja, del super terrorista Abu Moussad Zarqawi e della sua confraternita per il Monoteismo e la Guerra santa. Senza quell'offensiva la strada per il voto rischia di diventare una via crucis contrassegnata da decapitazioni e stragi.
Ieri Al Jazeera ha diffuso spezzoni di un video con cui l'Esercito Islamico, lo stesso che ad agosto uccise il pubblicitario italiano Enzo Baldoni, ha annunciato la decapitazione di due ostaggi macedoni. I due sono stati accusati dai loro aguzzini di esser spie al soldo degli Stati Uniti, In verità erano semplici lavoratori impiegati all'interno delle basi americane. Secondo il filmato i poveretti sono stati catturati qualche giorno fa, ma il padre di una delle due vittime ha riconosciuto il figlio scomparso in Irak. li suo rapimento, secondo le autorità macedoni, risale almeno allo scorso agosto quando tre lavoratori vennero rapiti dopo la fine del loro turno di lavoro. In questo caso resterebbe misteriosa, però, la sorte del terzo ostaggio.
Due autobomba esplose a Mmml hanno invece ucciso sei civili e ne hanno ferito una ventina. Un'altra vettura imbottita d'esplosivo, saltata nella notte di domenica accanto a un bar di Bagdad, aveva ucciso sette persone tra cui tre poliziotti.
In questo clima le trattative con i ,guerriglieri di Falluja ristagnano. L'ultimatum del premier lyad Allawi ai leader della città per la consegna del super terrorista Zarqawi si è rivelato una pia illusione. Quasi un atto di prammatica prima di un assedio che non sarà mi breve né indolore. In fondo anche la liberazione di Sheik Khaled al jumelI, l'ambiguo negoziatore di Falluja incaricato da guerriglieri e autorità religiose di trovare un modus vivendi con governo e arfiericani, appare come tin segno della rassegnazione statunitense. Della consapevolezza che,, comunque vada, Failuja non si piegherà, non consegnerà mai nessuno. Anche perché il principe dell'orrore è riuscito - a colpi di teste mozzate a farsi accettare tra le file di Al Qaida aumentando dunque il sui rango e il suo potere.
Il negoziatore Khaled al jumeili, catturato venerdì dalle truppe americane dopo il rifiuto di prendere in considerazione la consegna del super terrorista, è stato liberato ieri su richiesta di Allawi, ma ha subito fatto capire di non voler più negoziare. «Quando i-ni hanno catturato stavo trattando per conto della gente di Falluja, visto che le cose stanno così - ha detto - ognuno può andare perla propria strada, non abbiamo bisogno di continuare a discutere».
In questa situazione di totale stallo la proposta di estendere all'intero Paese l'amnistia già applicata alle milizie e ai fedeli di Sadr non sembra aver un grande futuro. «Estenderemo quest'iniziativa per il disarmo a tutte le città del Paese incominciando da Bassora. Questo passo servirà a preparare il terreno per le elezioni», ha annunciato il premier Allawi. Ma per il momento l'accordo, basato sulla consegna delle armi in cambio di denaro, procede con fatica persino nelle zone dei miiiziani del Mahdì sottoscrittori dell'intesa A Sadr City, il sobborgo sciita della capitale, l'esperimento dura da quasi una settimana, ma i risultati sono tutt'altro che incoraggianti oil governo è stato costretto a estendere nuovamente i termini dell'iniziativa.

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