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Disarmo nucleare, appello Caritas e Pax Christi: "Siano proibite. Italia si impegni a favore disarmo”

10 marzo 2017
Fonte: Radio Vaticana - AgenSir - 10 marzo 2017

La corsa agli armamenti

L’amministrazione Trump ha annunciato di voler aumentare le spese militari degli Usa del 9%, cioè di circa 54 miliardi di dollari. Gli Usa sono già il Paese con il più alto investimento nella difesa e quello con il più alto numero di testate nucleari. Mosca ha risposto dichiarandosi pronta a reagire facendo altrettanto, mentre anche la Cina ha fatto sapere che aumenterà del 7% i propri investimenti in armamenti, superando per la prima volta quest’anno i 1000 miliardi di yuan. Una vera e propria escalation della corsa agli armamenti, proprio nell’anno che si è aperto con l’appello al disarmo di Papa Francesco, pronunciato nella Giornata mondiale della pace.

Nucleare Un'aggressione che si fa crimine

“Queste notizie ci inquietano. Sembra di tornare ai giorni della Guerra fredda. Davanti a tutto ciò ogni persona di buon senso è scandalizzata, indignata e preoccupata”, commenta don Renato Sacco, coordinatore nazionale di Pax Christi Italia. “Certo, le spese militari degli anni scorsi erano già altissime. Già nel ’76 la Santa Sede definiva la corsa agli armamenti ‘un’aggressione che si fa crimine’. ‘Gli armamenti – aggiungeva - anche se non messi in opera, con il loro alto costo uccidono i poveri, facendoli morire di fame’. Se pensiamo che oggi, poi, le spese militari hanno raggiunto 1700 miliardi in tutto il mondo, e solo in Italia nel 2017 spenderemo a questo scopo 23 miliardi, credo che dovremmo avere un sussulto di coscienza e capire che così firmiamo la fine dell’umanità”. Tempo di conversione “Il tempo di Quaresima – prosegue don Renato – dovrebbe essere tempo di conversione: ma non solo del cuore, in senso intimistico. Dovremmo convertire anche certe scelte di morte e d’investimento. Il 27 marzo ci sarà una discussione all’Onu dove si riprenderà il tema dell’arsenale nucleare. Non a caso, il presidente della Caritas, card. Montenegro e il presidente di Pax Christi, il vescovo Ricchiuti, hanno chiesto che il nostro Governo lavori per una riduzione della armi nucleari. E purtroppo fin’ora i nostri rappresentanti politici sembrano invece andare nella direzione opposta e hanno votato contro l’approvazione di un trattato. Papa Francesco ha invece chiesto esplicitamente di proibire e abolire le armi nucleari. Dunque, chi ha delle responsabilità non si deve nascondere dietro a un dito”.

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Caritas italiana e Pax Christi Italia rilanciano oggi l’appello di Papa Francesco per il disarmo in vista della prossima Assemblea generale Onu del 27 marzo, chiedendo che “l’Italia partecipi in modo attivo e costruttivo agli appuntamenti” delle Nazioni Unite. Invitano inoltre “tutti i gruppi, le associazioni, le singole persone, i movimenti, le parrocchie, le istituzioni, ecc. a prendere coscienza della grave situazione che il mondo vive oggi e a far pressione  perché il nostro Governo si impegni direttamente e attivamente a favore del disarmo nucleare”. Il Papa nel messaggio per la Giornata mondiale per la pace, il 1° gennaio 2017, aveva rivolto “un appello in favore del disarmo, nonché della proibizione e dell’abolizione delle armi nucleari: la deterrenza nucleare e la minaccia della distruzione reciproca assicurata non possono  fondare questo tipo di etica”. Già il Concilio Vaticano II si era espresso in modo chiaro nella Gaudium et Spes (n. 80). “È fondamentale un impegno serio e approfondito perché la messa al bando delle armi  nucleari divenga realtà e sia vincolante per ogni Stato – affermano oggi il presidente di Caritas italiana, card. Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento, e il presidente di Pax Christi Italia, mons. Giovanni Ricchiuti, vescovo di Altamura‐Gravina‐Acquaviva delle Fonti -. Il rischio nucleare che l’umanità intera oggi corre è altissimo. Le armi nucleari provocano danni irreversibili, hanno conseguenze umanitarie catastrofiche per l’ambiente e per tutta l’umanità e il loro uso, in qualsiasi circostanza, è ingiustificabile. Una via senza ritorno”. “Facciamo appello a tutti i governi perché si assumano le proprie responsabilità e partecipino ai negoziati per il trattato sulla messa al bando delle armi nucleari nel marzo e nel giugno/luglio 2017”, aveva scritto Pax Christi internazionale.

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