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In ricordo di Sergio Finardi

Morto a Chicago uno dei massimi esperti mondiali sui trasferimenti di armi
Fonte: Opal Brescia - 03 dicembre 2015

Riproponiamo con tristezza e sgomento anche sulla pagina di Rete Disarmo il ricordo di Sergio Finardi che Opal Brescia ha voluto pubblicare sul proprio sito.

Sergio è stato un grande analista ed esperto dei trasferimenti di armi, ed ha collaborato per anni con le nostre realtà e con la Rete Disarmo tutta su molte importanti (e delicate) ricerche. Pur vivendo da tempo negli Stati Uniti è stato anche protagonista di alcune iniziative italiane co-organizzate dalla nostra Rete come la "Otranto Legality Experience" (con Libera, nel 2012), il convegno "La miglior difesa è la Pace" (con Associazione Papa Giovanni XXIII a Rimini, nel 2014) e la presenza in alcune edizioni di Science for Peace (con Fondazione Veronesi a Milano).

Mancherà a tutti noi la sua grande capacità analitica, la sua verve caustica e diretta (ma per questo molto importante nelle nostre ricerche, nonostante possibili scontri e divergenze di opinione), la sua voglia di smascherare in tutto il mondo "i signori delle armi".

Molti di noi (io in primis) devono tanto alle sue ricerche e ad alcuni dei suoi libri che hanno davvero aperto un nuovo modo di operare da parte dei ricercatori e delle associazioni che si dedicano al disarmo.

Ciao Sergio... ti ricorderemo in tanti modi!

Francesco Vignarca

 

Sergio Finardi

Oggi, a Chicago – dove viveva da molti anni – è morto dopo una breve malattia Sergio Finardi, amico e compagno instancabile di tante battaglie, giornalista d’inchiesta e ricercatore, fondatore di TransArms, collaboratore di OPAL e autore di numerosi articoli e saggi dedicati in particolare al tema del trasporto di armamenti, di cui era diventato uno dei maggiori esperti mondiali.

Nato a Cremona nel 1950, si era formato nel pieno delle lotte studentesche. Laureatosi a Milano con una tesi sulla socialdemocrazia nordeuropea, grazie a una borsa di studio presso la Stockholm Universitet studiò l’esperienza storico-politica del socialismo svedese, poi riassunta nel libro La trasformazione in Svezia (Editori Riuniti, 1982). Vicino alle posizioni operaiste, aderì al PCI e collaborò con il CESPI, il Centro per la Riforma dello Stato di Roma, e con le riviste «Rinascita» e «Laboratorio politico».

Negli anni ’80 iniziò ad interessarsi ai sistemi di trasporto delle merci, prima come consulente aziendale e giornalista, poi come ricercatore in Vietnam e negli Stati Uniti, dove si trasferì nel 1994. Autore di diversi saggi (Il sistema mondiale dei trasporti, Il Mulino, 1995; Stati di eccezione, F. Angeli, 2001; Le strade delle armi, Jaca Book, 2002; L’Impero dei miei stivali, Jaca Book, 2005), grazie a finanziamenti americani e dell’Unione europea è stato fondatore e instancabile animatore di TransArms, centro di ricerca indipendente sul trasporto degli armamenti e la logistica per la difesa, e quindi consulente ONU ed esperto di Amnesty International in numerosi rapporti, dal 2005 ad oggi.

A lui si devono in particolare le indagini che hanno rivelato il ruolo degli operatori logistici e il flusso degli armamenti nei conflitti del dopo-11 Settembre: verso il Congo orientale e il Rwanda (2005), il Darfur (2007), Israele e Gaza (2009), lo Yemen e la Somalia (2010), l’Irak, la Libia e la Siria, nonché la rete delle coperture che assecondò i “voli segreti” nelle extraordinary renditions (2006); indagini che spesso sono confluite in suoi importanti articoli su «il manifesto».

L’improvvisa e prematura scomparsa di Sergio Finardi impegna chi l’ha amato e apprezzato per l’energia e l’umanità con cui ha animato la ricerca in un campo tanto cruciale quanto opaco, a continuare, in nome della pace possibile, il suo prezioso lavoro scientifico con la sua stessa abnegazione e la sua ironica intelligenza.

(c.t.)

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