Al via i corpi civili di pace

Pochi giorni al decollo della sperimentazione dei Corpi civili di pace. È il sottosegretario Luigi Bobba, con delega al servizio civile, ad assicurarlo: «Spero che il 4 ottobre, giorno di San Francesco, potremo avere il provvedimento che rende operativo» l’impiego di 500 giovani del servizio civile per progetti di ong in aree di conflitto o a rischio e nelle aree di emergenza ambientale. Cioè l’istituzionalizzazione di quanto fatto in questi anni da realtà come Caritas, Focsiv e associazione Papa Giovanni XXIII, i cosiddetti Caschi bianchi.

La paternità politica è di Giulio Marcon, deputato di Sel e firmatario dell’emendamento alla legge di stabilità di dicembre 2013 che stanziò i fondi per i tre anni di sperimentazione, dal 2015 al 2017. Bobba assicura: «I volontari partiranno entro la fine del 2016». La notizia arriva alla tavola rotonda promossa dall’intergruppo dei Parlamentari per la pace assieme a Rete Disarmo, Tavolo interventi di pace, Cnesc. «In Italia è più facile cambiare la Costituzione – ironizza Marcon – che far partire questa sperimentazione. Il provvedimento annunciato da Bobba è il prontuario che traduce nel dettaglio quanto stabilito dal decreto emanato quest’estate dai ministeri del Welfare, Esteri e dalla Presidenza del consiglio. Contestualmente dovrà arrivare anche il bando per i 500 giovani. Quasi 4 mila persone in Italia hanno già fatto esperienze di questo tipo».

In Germania la Difesa civile è già una realtà, spiega Oliver Knabe, direttore del Forum difesa civile, una delle otto ong che collaborano col ministero della Cooperazione: oggi sono più di 250 gli operatori tedeschi attivi in 50 paesi con altrettanti operatori locali, grazie a un budget di 39 milioni.