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Molti governi condannano l'uso di munizioni a grappolo da parte della Siria. L'Italia tace

Terminata a Ginevra la riunione intermedia degli Stati parte della Convenzione sulle munizioni a grappolo (cluster bombs)
Fonte: Campagna Italiana contro le Mine - 19 aprile 2013

Il forte rimprovero contro l’uso continuo e diffuso di munizioni a grappolo da parte della Siria  ha caratterizzato i lavori  della riunione intermedia degli Stati parte alla Convenzione sulle munizioni a grappolo a Ginevra terminata ieri  dopo  tre giorni. Paese dopo Paese ha condannato pubblicamente il governo siriano per l’uso di munizioni cluster. La tempesta di critiche è arrivata puntuale nel corso dei lavori. Durante l'incontro, Australia, Austria, Belgio, Cambogia, Croazia, Ecuador, Francia, Germania, Ghana, Irlanda, Giappone, Laos, Messico, Olanda, Nuova Zelanda, Norvegia, Portogallo e Zambia hanno preso la parola per condannare l'uso delle munizioni a cluster da parte del governo siriano e per esprimere la loro profonda preoccupazione su qualsiasi utilizzo di queste munizioni  bandite. In precedenza, Danimarca, Svizzera e Regno Unito, così come alcuni Stati che non hanno ancora sottoscritto la Convezione come il Qatar e gli Stati Uniti ne hanno  condannato l'uso da parte della Siria. Durante la giornata internazionale sullamine action celebrata il 4 aprile u.s. anche il Presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz aveva condannato l’uso di queste armi da parte della Siria.

Cluster "Inspiegabile il silenzio della delegazione Italiana presente ai lavori di Ginevra che non ha espresso la minima condanna per il reiterato uso di munizioni a grappolo da parte del governo siriano. A nostro avviso questo mancanza di incisività e  di partecipazione attiva da parte dell’Italia è grave e rischia di svilire gran parte del lavoro fatto precedentemente dal nostro Paese in questo ambito, lavoro -per altro - ben delineato durante la terza riunione degli Stati Parte tenutasi ad Oslo a Settembre 2012 nell’intervento del Vice-Ministro Staffan De Mistura” ( all’epoca Sottosegretario ndr). – dichiara Giuseppe Schiavello direttore della Campagna Italiana

“L’Italia non ha nessun motivo di tacere, di rimanere defilata- aggiunge Schiavello-  anzi, come per le mine, sta procedendo velocemente nella distruzione dei suoi arsenali e sta cercando, anche in periodi di forte crisi, attraverso il mantenimento del Fondo 58 di assicurare una continuità alla cooperazione internazionale in questo campo (…)” “(…) A questo punto non ci resta che pensare che manchino le disposizioni politiche, le indicazioni e le direttive alle nostre delegazioni. Il nostro Paese  ha perso inspiegabilmente  la rilevante possibilità di prendere posizione per una decisa di condanna ad atteggiamenti esecrabili e di dare un segno di reale attenzione a favore delle popolazioni civili martirizzate dall’uso di cluster bombs in Siria. L’Italia non è intervenuta neanche per fornire  gli aggiornamenti sullo stato di avanzamento  della distruzione dello stock in possesso alle forze armate italiane. Su tutto questo chiederemo delle spiegazioni in nelle sedi opportune –  conclude Schiavello”.

"La stigmatizzazione dell’ uso delle munizioni a grappolo, come è stato per le mine, dipende dalla forte e decisa condanna degli  Stati. Le vittime di questi ordigni hanno bisogno di voci forti, c’è bisogno di sentirle  mentre le gravi violazioni ai diritti di salvaguardia delle popolazioni civili accadono, non dopo anni. –aggiunge Santina Bianchini Presidente della Campagna Italiana contro le mine.

Campagna Mine L'indignazione per l'uso della Siria di munizioni a grappolo è venuto accanto ad un flusso costante di relazioni sul positivo impatto umanitario che la  Convenzione del 2008 sulle munizioni a grappolo sta già avendo.

Dalla terza riunione degli Stati Parte alla Convenzione sulle munizioni a grappolo (Oslo - settembre 2012), cinque Stati hanno ratificato il trattato -Perù, Australia, Nauru, il Liechtenstein, il Ciad, e più di recente -il 9 aprile- Andorra ha aderito, diventando l’ 81° Stato parte della Convenzione.

Il Costa d'Avorio ha annunciato di aver completato la distruzione delle sue scorte di munizioni a grappolo. Tredici Stati parte hanno già finito di distruzione delle scorte. Il Regno Unito ha riferito la distruzione dell'83% del suo arsenale, ovvero 32,5 milioni di sub-munizioni. Collettivamente gli Stati hanno distrutto più di 90 milioni  sub-munizioni.

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