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Dalla Confederazione Sindacale Internazionale

Disarmo nucleare, riduzioni spese militari, regolamentazione commercio internazionale di armi e riconversione nel civile, entrano nell'agenda del sindacalismo globale.

Gianni Alioti
Fonte: FIM-Cisl - 20 luglio 2009

Quanti nella FIM-CISL e nel sindacalismo confederale hanno da sempre cercato di far vivere i valori della nonviolenza con l'impegno a rendere meno dipendente l'occupazione industriale alle spese militari, al commercio e all'uso delle armi hanno, finalmente, un motivo di gioia. Il loro "velleitarismo" è diventato la "linea" (come si diceva una volta) della Confederazione Sindacale Internazionale, le campagne portate avanti insieme alle tante associazioni laiche e/o di matrice cattolica riunite nel cartello della RID (la Rete Italiana Disarmo) diventano "campagne sindacali".
No armi nucleari!
Il segretario generale della ITUC/CSI, Guy Ryder nella conferenza stampa di presentazione della campagna lanciata dalla CSI "Non più Armi Nucleari", in cooperazione con l'iniziativa mondiale "Municipi per la Pace" (più di 2 mila città in circa 130 paesi), si è spinto oltre.
Chi non condivide le cose che ha dichiarato Guy Ryder (riportate di seguito) se la prenda con lui e abbia coraggio e argomenti (soprattutto) per sostenere il contrario.

“La pace e il disarmo sono principi fondativi della CSI e nonostante i recenti segnali positivi di Russia e Stati Uniti, rispetto alla riduzione dei loro arsenali nucleari, al movimento sindacale internazionale preoccupa profondamente la prospettiva di una nuova proliferazione nucleare, particolarmente nel nord e sud dell'Asia e in Medio Oriente. L'unica forma per fare fronte a questa minaccia sono le negoziazioni multilaterali e, in questo senso, la revisione del trattato TNP risulta particolarmente importante, ha affermato il segretario generale della CSI, Guy Ryder.

Esistono in questo momento circa 24.000 testate nucleari, con un potere distruttivo equivalente a 400 mila volte la bomba atomica lanciata sopra Hiroshima nel1945. L'armamento nucleare suppone una porzione rilevante delle spese militari mondiali, che hanno raggiunto nel 2008 il record storico di 1.400 miliardi didollari (45 per cento in più rispetto al 1998).

La CSI chiede che si approfitti dell'impulso dato da altri accordi per frenare la proliferazione nucleare e la propagazione di altre armi di distruzione di massa e per introdurre un'effettiva regolamentazione del commercio mondiale di armi convenzionali, incluse le armi leggere, responsabili di almeno 500 mila morti ogni anno nel mondo.

“Se si riesce ad applicare una riduzione rilevante nelle spese per armamenti, si libererebbero risorse che potrebbero essere destinate a coprire urgenti necessità economiche e sociali, contribuendo a sollevare l'economia mondiale dalla profonda recessione globale che sta costando decina di milioni di posti di lavoro. Rappresenterebbe un'importante contributo per aiutare la comunità internazionale a conseguire gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio dell'ONU, che appaiono sempre più irraggiungibili. Affrontare le cause sociali ed economiche dei conflitti risulterebbe molto più fattibile se si disponesse dei fondi necessari all'aiuto allo sviluppo", sottolinea Guy Ryder.

La campagna della CSI mette l'accento anche sull'importanza vitale che riveste, nel processo di trasformazione delle spese militari in utilizzi con fini sociali in campo civile, la modalità con la quale si sostiene e protegge il reddito di chi lavora nell'industria militare, attraverso misure di "transizione giusta", seguendo linee simili al riposizionamento strutturale necessario a far fronte al cambio climatico.

Note: Ulteriori informazioni per dare l'appoggio alla campagna all'indirizzo

http://petitions.ituc-csi.org/no-mas-armas-nucleares.html

oppure cercando su Facebook "No to Nuclear Weapons”

Allegati

  • Il volantino della campagna (140 Kb - Formato pdf)
    CIS - Fonte: CIS
    Il volantino della campagna
    PDF logoIl documento è in formato PDF, un formato universale: può essere letto da ogni computer con il lettore gratuito "Acrobat Reader". Per salvare il documento cliccare sul link del titolo con il tasto destro del mouse e selezionare il comando "Salva oggetto con nome" (PC), oppure cliccare tenendo premuto Ctrl + tasto Mela e scegliere "Salva collegamento come" (Mac).
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