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Convegno Banche Armate 2006

Cambiare è possibile dalle “banche armate” alla responsabilità sociale

Primo convegno della Campagna di pressione alle “banche armate”, che in questi anni ha incalzato gli istituti di credito sulle operazioni di appoggio alla compravendita di armi, invocando criteri di trasparenza, di eticità e di responsabilità sociale.
Fonte: Campagna Banche Armate - 04 gennaio 2005


Roma, 14 gennaio 2006, Sala del Consiglio Provinciale di Roma
Palazzo Valentini, via IV Novembre 119/a

La Campagna di pressione alle “banche armate” - in collaborazione con l’Associazione Finanza Etica - invita il pubblico dei risparmiatori, i rappresentanti dei cittadini e gli operatori finanziari italiani al suo primo convegno ufficiale per tracciare un bilancio, continuare un confronto, indicare una prospettiva.

L’esigenza di un primo ed efficace bilancio nasce dopo sei anni di un lavoro iniziato dallo stimolo degli allori direttori di Nigrizia (Alex Zanotelli) e Missione Oggi (Eugenio Melandri), cui si aggiunse prestissimo l’autorevole voce di Pax Christi e del pacifismo cattolico Mosaico di Pace, che negli anni ’80 si fecero promotori di una legge per regolamentare il commercio italiano delle armi. Dall'entrata in vigore della legge 185/90 le riviste, pur cambiando direttori, hanno puntualmente continuato a monitorare l'esportazione italiana di armi rilevandone anche abusi e violazioni attraverso periodici rapporti di ricerca sempre pubblicati sul sito www.banchearmate.it

Nel 1999 - in vista del grande Giubileo - nel contesto dell’attenzione internazionale alla cancellazione del debito estero dei Paesi del Sud del mondo - Nigrizia, Missione Oggi e Mosaico di Pace vollero stimolare il mondo cattolico e la società civile ad una maggior coerenza sui temi della finanza e della gestione del risparmio. Per favorire l’impegno diretto, la Campagna invitò i risparmiatori e le associazioni ad interrogare le proprie banche sulle operazioni di appoggio alla compravendite di armi: un modo semplice ed efficace per agire in prima persona su un fenomeno, quello commercio delle armi che, insieme ad altri fattori, ha contribuito ad accrescere il debito di numerosi Paesi del Sud del mondo.

In questi pochi anni la Campagna è riuscita ad attivare una tale pressione sulle banche che molte si sono nel frattempo dotate di diversi “criteri di responsabilità etica” per quanto riguarda le operazioni di appoggio (e di finanziamento) al commercio delle armi andando al di là del semplice criterio della “autorizzazione governativa”. Non solo: la Campagna ha anche stimolato una prolifica gemmazione di attività ed iniziative che hanno contributo a tener alta l'attenzione sul mercato delle armi ed i suoi legami con il mondo finanziario e, in collaborazione con la Campagna per le "tesorerie disarmate", ha chiesto anche gli enti locali di rivedere i criteri di assegnazione della propria tesoreria.

Il confronto che prospettiamo è tra il vasto arcipelago del pacifismo e il mondo politico, perché i criteri obiettivi di verifica dell'esportazione di armi italiane corrispondano alla trasparenza che la legislazione italiana vigente richiede; gli istituti di credito perché le scelte di responsabilità sociale e d’impresa siano sempre più coerenti con le istanze di una società civile attenta al dialogo reciproco e periodico; gli enti locali, il mondo sindacale e le associazioni perché la crescente domanda di promozione della solidarietà stimoli nuove pratiche nella gestione del denaro e negli investimenti e politiche di partecipazione locale, diretta e consapevole

La prospettiva della Campagna è quella di articolare il proprio operato in Italia e in Europa, confrontandosi non solo con le banche, ma anche con gli enti locali, il sindacato, il mondo produttivo, i mezzi d’informazione.

Il lavoro fatto ha prodotto risultati di rilievo, ma si profilano nuovi interrogativi. L’ultima Relazione governativa indica, infatti, come «problematica di alta rilevanza l'atteggiamento assunto da buona parte degli istituti bancari nell'ambito della loro politica di responsabilità sociale d'impresa. Tali istituti, infatti, pur di non essere catalogati fra le cosiddette “banche armate”, hanno deciso di non effettuare più, o quantomeno, limitare significativamente le operazioni bancarie connesse con l'import o l'export di materiali d'armamento.» Ciò avrebbe comportato per l'industria della difesa «notevoli difficoltà operative, tanto da costringerle ad operare con banche non residenti in Italia - con la conseguenza, secondo il Ministero - di rendere più gravoso e a volte impossibile il controllo finanziario delle operazioni normate dalla L.185/90». Eppure, gli istituti di credito nazionali assumono tuttora più dell'80% di tutte le operazioni autorizzate all'esportazione di armi italiane (che solo nell'ultimo anno superano i 1,3 miliardi di euro), mentre le operazioni a rischio - come quella di oltre 121 milioni di euro con la Cina verso la quale vige tuttora l'embargo di armi dell'UE - sono affidate a gruppi bancari stranieri.

Col mutare degli assetti di diversi gruppi bancari e dell’industria militare italiana ed europea e grazie al crescente interesse degli enti locali che delle realtà associative nascono nuove sfide e si profilano nuovi orizzonti non solo a livello nazionale, ma europeo e internazionale. E' proprio su questi nuovi orizzonti che il Convegno intende sviluppare il confronto.


Il programma definitivo del convegno

ore 9:30 saluti
p. Nicola Colasuonno (Campagna di pressione alle “banche armate”)
Adriano Labbucci (Presidente del Consiglio Provinciale di Roma)

interventi di Piero Marrazzo (Regione Lazio)
Enrico Gasbarra (Provincia di Roma)
Walter Veltroni (Sindaco di Roma)

ore 10:30 introduzione ai lavori di Giorgio Beretta (Campagna di pressione alle “banche armate”)
“Sei anni di campagna: un primo bilancio e le prospettive immediate”

ore 10:45 tavola rotonda
“Cambiare si può: banche e persone a confronto”
modera Franco Locatelli (Il Sole 24 Ore)

Matteo Arpe (Capitalia)
Giorgio Beretta (Campagna di pressione alle “banche armate”)
On. Giuseppe Cossiga (Camera dei Deputati)
p. Carmine Curci (Nigrizia)
Francesco Terreri (Microfinanza)

ore 15:00 introduzione ai lavori di Francesco Terreri (Microfinanza)
La finanziarizzazione dell’industria armiera nel contesto economico europeo”

ore 15:30 tavola rotonda
“L’altraeconomia tra pratiche di sperimentazione e continuità di adesione”
modera Nicoletta Dentico

Luigi Nieri (Assessore della Regione Lazio) “la costruzione di un bilancio partecipato”
Giuseppe Gallo (Segretario Generale Fiba Cisl) “il ruolo del sindacato nei processi di riconversione”
Marcello Bedeschi (Presidente del Comitato di sostegno alla Gmg) “il sostegno alle grandi manifestazioni”
Mario Crosta (Direttore Generale di Banca Etica) “il significato di una banca che finanzia la pace”
Antonio Rosati (Assessore della Provincia di Roma) “la valorizzazione delle tesorerie disarmate”
Riccardo Troisi (Rete Disarmo) “la società civile in rete si confronta con le istituzioni”
John Scudiero (Cimi) “i missionari e le banche”

ore 17:30 conclusioni di Alex Zanotelli ed Eugenio Melandri.
introduce Marco Gallicani (direttore dell’Associazione Finanza Etica)

Note:

La locandina dell'evento - http://www.banchearmate.it/ConvCAMBIARE.pdf

Contatti ed informazioni per la stampa
Marco Gallicani: 328.2263091


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