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Le organizzazioni del disarmo contro gli accordi di cooperazione militare


L’Italia rafforza le relazioni militari con paesi in guerra o retti da regimi liberticidi, grazie alla ratifica parlamentare degli accordi cooperazione con Algeria ed Israele, avvenuta nei giorni scorsi.

Tali accordi favoriscono gli scambi nella produzione di armi, il trasferimento di tecnologie per la produzione di armamenti, la formazione ed addestramento e facilitano la collaborazione dell’industria per la difesa italiana con quella degli altri Paesi, anche dove tale industria non è particolarmente sviluppata, rendendo più difficile il controllo degli armamenti da parte delle nostre istituzioni e della nostra società civile e favorendone la proliferazione.
In questo modo il Governo svuota di contenuti la legge 185/90 che nel disciplinare il commercio delle armi ne vieta l’esportazione ai paesi belligeranti o i cui governi siano responsabili di gravi ed accertate violazioni delle convenzioni sui diritti umani, rendendola carta straccia.

Invece di agire per la soluzione politica delle controversie internazionali il nostro Governo rafforza apparati militari di paesi come Algeria ed Israele, che si sono macchiati di molti crimini. Per Berlusconi vendere le armi, evidentemente, è come vendere saponette: sono una merce qualsiasi. Del resto il premier si è autodefinito “commesso viaggiatore” dell’industria bellica e la commessa degli elicotteri Agusta agli USA è un premio per il nostro intervento in Iraq

E’ necessario porre una questione culturale per combattere l’idea che l’esportazione di armi favorisca l’economia e l’occupazione italiana. E’ indispensabile invece porre i problemi del disarmo in cima all’agenda politica e controllare rigorosamente il mercato delle armi per impedire il ritorno ad un triste passato in cui le armi italiane uccidevano in tutto il mondo e realizzare la riconversione produttiva dal militare al civile affinché, come affermava il Presidente Pertini, “si svuotino gli arsenali e si riempiano i granai”


Allegati

  • Comunicato Accordi Militari (64 Kb - Formato pdf)
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