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Ogni promessa è debito!!

"Pur essendo la settima potenza economica mondiale, l'Italia è al 21esimo posto tra i paesi donatori, tra i più tirchi peggio fanno solo gli USA".
All'interno della riflessione che la Rete Disarmo ha condotto da tempo sul tema "Armi e (non) sviluppo" ospitiamo e rilanciamo questa importante iniziativa di Action Aid, che con noi ha partecipato alle elaborazioni di base della giornata "Il Commercio Equo per un mondo senza armi"



LE RISORSE

Nel 2000 il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite ha definito la pandemia dell’HIV/AIDS una minaccia per la sicurezza nel Nord come nel Sud del mondo: l’impatto dell’AIDS è così profondo e duraturo da mettere in forse il futuro di interi continenti. L’AIDS è la più grande sfida che l’umanità sarà chiamata ad affrontare nel Terzo Millennio, prima ancora della fame o delle emergenze climatiche.

La Dichiarazione d’impegno adottata, nel giugno 2001, da 189 Paesi membri delle Nazioni Unite nel corso della ventiseiesima Sessione Speciale dell’Assemblea Generale (UNGASS) è nei fatti il primo vero piano d’azione globale mai elaborato per affrontare l’epidemia, prevedendo soglie minime d’intervento per differenti settori. L’Italia ha pubblicamente aderito alla Dichiarazione, ha riconosciuto l’estrema urgenza del problema dell’HIV/AIDS e ha svolto un ruolo importante nella creazione del Fondo Globale per la Lotta all’AIDS, Tubercolosi e Malaria.

Tuttavia, nel 2003 il volume complessivo dell’Aiuto Pubblico allo Sviluppo (APS) si è ridotto, allontanando così l’Italia dall’obiettivo europeo dello 0,33% APS/PIL (Prodotto Interno Lordo) per il 2006. Il sostegno dell’Italia al Fondo Globale per la Lotta all’AIDS, Tubercolosi e Malaria, previsto per il 2004, è stato annunciato solamente all’inizio del 2005 (14 gennaio) anche se ancora non si conoscono i tempi per il trasferimento effettivo delle risorse.

ActionAid International chiede al Governo italiano di mantenere le promesse fatte in seno alle Nazioni Unite, stanziando da subito risorse adeguate alla lotta all’HIV/AIDS, nell’ambito delle risorse per la cooperazione allo sviluppo per raggiungere l’obiettivo europeo dello 0,33% del PIL entro il 2006.

L’ACCESSO AI FARMACI

La mancanza di un coordinamento tra Ministero degli Affari Esteri, Ministero della Salute e Ministero delle Attività Produttive riduce la capacità dell’Italia di avere una posizione chiara sia sulla “3x5”, iniziativa promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che prevede 3 milioni di malati sotto terapia antiretrovirale entro il 2005; sia sull’applicazione della nuova riforma approvata nel 2003 dall’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) in materia di legislazione sui brevetti. Sul primo punto, infatti, accanto alle dichiarazioni di sostegno all’iniziativa dell’OMS, non mancano le critiche all’interno dell’amministrazione relative alla sua sostenibilità e alla sua compatibilità con i sistemi sanitari dei paesi in via di sviluppo. Sulla questione della riforma della legislazione internazionale sui brevetti, che consentirebbe all’Italia e agli altri paesi nel Nord e nel Sud del mondo di produrre ed esportare medicinali generici, l’Italia non si è mai dimostrata un attore particolarmente sollecito e la stessa mancanza di leadership e carenza di iniziativa si sta confermando nella fase di messa in opera della riforma. Questa inerzia legislativa paralizza il potenziale dell’industria di farmaci generici italiana nella produzione di terapie antiretrovirali, impedendo un aumento della produzione globale, un miglioramento della quantità e qualità e, per conseguenza, una riduzione dei prezzi.

ActionAid International chiede al Governo italiano di: • fare chiarezza sulla posizione assunta dall’Italia rispetto alla “3x5” - 3 milioni di malati sotto terapia antiretrovirale entro il 2005 - e fare seguire azioni concrete a partire dai primi mesi del 2005; • sostenere il rafforzamento dell’industria italiana di generici nei paesi in via di sviluppo, promuovendo partnership e trasferimento di tecnologie tra Nord e Sud del mondo; • nel Consiglio Europeo, rendere prioritaria nel 2005 la discussione della proposta della Commissione Europea che vuole modificare la legislazione sui brevetti.

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