Regione Umbria, sì del consiglio a mozione contro F-35

30 maggio 2012 - Francesco Vignarca

L'Aula di Palazzo Cesaroni ha approvato all'unanimita', con i 16 voti dei consiglieri presenti (le opposizioni non hanno partecipato al voto), la mozione, firmata da Oliviero Dottorini e Paolo Brutti (Idv), che impegna la Regione a ''manifestare, in tutte le sedi di sua competenza, la richiesta di non procedere all'acquisto del cacciabombardiere F35 destinando i soldi risparmiati al rilancio e allo sviluppo
del Paese''.
Il documento - riferisce una nota della Regione - chiede inoltre che venga avanzata al Governo nazionale la richiesta di ''procedere ad una rapida revisione e riduzione complessiva della spesa militare ridefinendo altresi', in modo aperto e democratico, una nuova politica di sicurezza e una rinnovata politica estera italiana ed europea coerenti con il dettato della nostra Costituzione e la Carta delle Nazioni Unite''.
Si richiede inoltre che la Regione Umbria avanzi ''presso gli organi di comunicazione pubblici della richiesta di promuovere una discussione aperta e traspar NO aerei ente sulle spese militari, il bilancio della Difesa e la riforma del nostro sistema di sicurezza in modo da consentire a tutti gli italiani di decidere in modo responsabile'' e che collabori ''con il Coordinamento nazionale degli enti locali per la pace e i diritti umani per rafforzare l'impegno degli enti locali per il disarmo e la sicurezza umana".

Dottorini (Idv): “Utilizzare i 15 miliardi per sociale, scuola e sanità. No ai piani di riarmo del governo, necessaria revisione delle spese militari”

“Finalmente anche l'Umbria dice no all'acquisto dei cacciabombardieri F35. Una spesa inutile e insostenibile, specie in un momento in cui il governo chiede sacrifici enormi ai cittadini e alle amministrazioni locali”. Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo dell'Italia dei Valori in Consiglio regionale, commenta l'approvazione della mozione, di cui è primo firmatario assieme al collega Paolo Brutti, contro l'acquisto da parte del Ministero della Difesa dei cacciabombardieri F35.
“Il fatto che Pdl, Lega e Udc abbiano abbandonato l'aula per impedire il voto – aggiunge Dottorini - è significativo di un disinteresse totale verso i temi dell'equità e della tanto sbandierata riduzione della spesa pubblica. Evidentemente, piuttosto che dire No ai cacciabombardieri, preferiscono tagliare su pensioni, assistenza sociale e servizi ai cittadini. Avviare piani di riarmo in questo periodo storico, spendere 15 miliardi di euro per aerei adibiti al trasporto di ordigni nucleari, è incomprensibile soprattutto per uno Stato che fa del ripudio della guerra uno dei cardini della propria convivenza e della propria Carta costituzionale. Tanto più che l'acquisto di questi strumenti di morte andrà a incidere negativamente sulla spesa per il sociale, la scuola, il trasporto pubblico e la sanità”.
“La mozione approvata ieri – aggiunge Dottorini - si unisce a quelle approvate in Italia da molte assemblee rappresentative. Fa piacere constatare come a livello regionale tutto il Partito democratico e la coalizione di centrosinistra abbia sostenuto la nostra proposta. Con la mozione appena approvata, oltre a manifestare la contrarietà della regione Umbria all'acquisto dei cacciabombardieri F35, viene avanzata la richiesta di revisione e riduzione complessiva della spesa militare. Parallelamente la Regione dovrà avviare una collaborazione con il Coordinamento nazionale degli Enti locali per la Pace al fine di individuare politiche comuni per il disarmo e la sicurezza umana”.