«Questo aereo proprio non va»

A dirlo non sono i “soliti pacifisti”. L'ultimo segnale d'allarme arriva da un pilota militare dell'Air Force Usa, il quale, dopo vari test e simulazioni di combattimento, ha scritto un rapporto fortemente critico nei confronti degli F-35.
Lorenzo Montanaro
Fonte: Famiglia Cristiana - 13 luglio 2015

Siamo all'ennesima figuraccia per i cacciabombardieri d'attacco F-35 prodotti dalla multinazionale Lockheed Martin. Oltre a porre enormi problemi etici, politici ed economici, il programma militare più costoso della storia sta collezionando una serie di insuccessi a livello tecnico.

E a dirlo non sono i “soliti pacifisti”. L'ultimo segnale d'allarme arriva da un pilota militare dell'Air Force Usa, il quale, dopo vari test e simulazioni di combattimento, ha scritto un rapporto fortemente critico nei confronti dei velivoli. La notizia porta la firma del giornalista statunitense David Axe, affermato corrispondente di guerra. A renderla nota in Italia è stato, ancora una volta, l'impegno di Francesco Vignarca (coordinatore della Rete Italiana Disarmo), che ne ha parlato sul suo blog (www.vignarca.net). 

Francesco Vignarca

Il rapporto del pilota americano? Una litania di critiche

Il cronista americano afferma di aver avuto tra le mani le cinque pagine di rapporto ufficiale redatto dal pilota e di avervi letto «una litania di critiche». Il test, insomma, avrebbe messo in luce tutti i problemi di design e sviluppo del caccia (alcuni dei quali già emersi in passato).

Il velivolo non sarebbe in grado di deviare lateralmente e prendere quota abbastanza in fretta da colpire un aereo nemico in combattimento. Per la stessa ragione avrebbe problemi a evitare il fuoco ostile. La simulazione di combattimento ha messo a confronto l'F-35 con un F-16, aereo vecchio di quarant'anni. In varie situazioni quest'ultimo avrebbe avuto la meglio.

«Solo in un caso», scrive Vignarca sintetizzando il contenuto del report, «ponendosi ad angoli di attacco estremi, il caccia F-35 è risultato efficace nell’attaccare l’aereo avversario, ma con una manovra così delicata e divoratrice di energia da lasciare il pilota senza alcuna opzione successiva. In pratica il caccia dal costo multimilionario avrebbe “un solo colpo” a disposizione in un eventuale scontro ravvicinato».

Il cacciabombardiere dai piedi d'argilla

Casco F35

Un giudizio davvero impietoso quello del pilota americano. E non è certo la prima volta che il tanto discusso caccia rivela la sua natura di gigante dai piedi d'argilla. Un anno fa, proprio in questi giorni, il Pentagono era stato costretto a bloccare i voli a seguito di un incendio scoppiato a bordo. E i vari esperimenti condotti negli anni hanno evidenziato problemi di ogni genere: dalle crepe nella fusoliera, ai ritardi di sviluppo del sistema informatico, fino alle perdite d'olio.

Ci sono perfino alcuni dettagli “comici”: i piloti avrebbero difficoltà a muoversi nella cabina, a causa delle eccessive dimensioni del casco. A questo punto c'è solo da chiedersi che cosa possa spingere un Governo a investire cifre esorbitanti in un programma militare contrario al comune buon senso, prima ancora che alle istanze di equità sociale e ai sogni di un mondo più pacifico