Brescia vota il NO agli F35

"Contraerea" della Loggia passa l'Ordine del Giorno
Fonte: BresciaOggi - Movimento Nonviolento Brescia - 02 dicembre 2013

NO aerei Il Consiglio Comunale di Brescia ha approvato venerdì 29 novembre un ordine del giorno contro l'acquisto degli F-35. Il documento, illustrato da Francesca Parmigiani (Al lavoro con Brescia) e sottoscritto da diversi consiglieri di maggioranza ha incassato il "si" della maggioranza con il Movimento Cinque Stelle; contrari Forza Italia, X Brescia, Piattaforma.

Nel testo che il Comune di Brescia ha deliberato a maggioranza ll'Ente Locale si impegna ad operare affinchè il Governo cancelli lapartecipazione al programma F35 e si adoperi per una riduzione delle spese militari.


Di seguito il testo approvato.

IL CONSIGLIO COMUNALE

Premesso che:

• l’Italia, come stabilisce l’art. 11 della Carta costituzionale del 1948, “ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”, consentendo “alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni”;

Reso noto che:
• il Joint Strike Fighter (F-35) è un cacciabombardiere di quinta generazione, capace di trasportare anche ordigni nucleari;
• il progetto per la realizzazione del Joint Strike Fighter (F-35) è frutto di un accordo tra U.S.A. e otto Paesi partner – tra cui l’Italia – che prevede la realizzazione di 3.173 velivoli, per un costo complessivo stimato di 396 miliardi di dollari;
• il programma presenta numerose criticità evidenziate anche dal Government Accountability Office (GAO) e dal Pentagono (abbassamento degli standard operativi, lievitare dei costi, problemi tecnici), a tal punto che alcuni Paesi aderenti (Gran Bretagna, Olanda, Turchia, Norvegia, Danimarca, Canada…) hanno manifestato dubbi circa il progetto e adottato atti conseguenti, come il rinvio dell’acquisto dei velivoli; 

Sottolineato che:
• in forza dell’accordo sopra citato, sottoscritto a Washington il 7 febbraio 2007 dall’allora Sottosegretario alla Difesa Lorenzo Forcieri, il Governo italiano ha assunto l’impegno di acquistare 131 cacciabombardieri modello F-35; 
• il “Memorandum of understanding” (consultabile al sitowww.jsf.mil) non contempla alcuna penale in caso di riduzione o di totale rinuncia all’acquisto dei velivoli prima della stipulazione del contratto;

Preso atto che:

• numerosi movimenti e associazioni (Rete Italiana per il Disarmo, Movimento Nonviolento, Tavola della Pace, Sbilanciamoci) hanno sollecitato - attraverso la raccolte di firme e la promozione di iniziative di informazione e di sensibilizzazione - una riduzione, da parte dell’Italia, delle spese militari, in linea con le scelte compiute da altri Paesi occidentali; 
• il tema oggetto del presente o.d.g. presenta profili anche di carattere più strettamente locale, dal momento che in provincia di Brescia, segnatamente nel territorio del Comune di Ghedi, si trova una base militare Nato - nella quale sono ospitati circa 40 ordigni nucleari - destinata ad accogliere cacciabombardieri F-35; 

Considerato che:

• il nostro Paese nel 2012 ha sostenuto una spesa per la Difesa di oltre 23 miliardi di euro, collocandosi così, secondo la classifica internazionale del SIPRI (2011), all’undicesimo posto per spese militari (fonte: libro bianco sulle spese militari “Economia a mano armata” dell’organizzazione Sbilanciamoci, 2012);
• le criticità riguardanti la sicurezza economica, sociale e ambientale, nonché l’esigenza di promuovere la coesione sociale - fortemente compromessa dalle crescenti diseguaglianze - hanno assunto valenza prioritaria rispetto alle esigenze di difesa militare; 
• nel corso degli ultimi anni si è assistito a una drastica riduzione della spesa pubblica, in particolare in settori nevralgici quali sanità e istruzione, come emerge dalla circostanza che le risorse destinate a fondi nazionali a carattere sociale sono diminuite progressivamente, passando da 1,594 miliardi di euro nel 2007 a 193 milioni di euro nel 2012;
• i pesanti tagli nei trasferimenti agli enti locali hanno compromesso la capacità di questi ultimi di rispondere - attraverso l’erogazione di servizi educativi per l’infanzia, di servizi socio-sanitari e di servizi di assistenza agli anziani – ai bisogni dei cittadini e delle cittadine;
• le situazioni di disagio, di povertà e di marginalità, generate dalla drammatica crisi economica in atto, interrogano le Istituzioni a tutti i livelli - a partire da quello locale – sollecitandole a reperire risorse da destinare ai bisogni dei ceti meno abbienti, al fine di adempiere agli inderogabili doveri di solidarietà politica, economica e sociale di cui all’art. 2 Cost.;

impegna il Sindaco e la Giunta

• a operare affinchè il Governo provveda :
- a cancellare la partecipazione italiana al programma di realizzazione del Joint Strike Fighter F-35, destinando le somme derivanti dal mancato acquisto (oltre 10 miliardi di euro) a politiche a favore dell’occupazione, dell’istruzione, del risanamento ambientale e devolvendo una quota parte di esse agli enti locali per il settore dei servizi sociali; 
- a ridurre la spesa militare complessiva, ridefinendo il modello di difesa del nostro Paese e promuovendo una rinnovata politica estera italiana ed europea, conforme alla lettera e allo spirito della Costituzione repubblicana del 1948 e della Carta delle Nazioni Unite del 1945;
• a promuovere – alla luce anche dell’adesione del nostro Comune al Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani – iniziative di informazione, di sensibilizzazione e di educazione sui temi della pace, della solidarietà internazionale e del disarmo, in collaborazione con le associazioni e le organizzazioni già attive a livello locale.

F.to: Albini, Parmigiani, Boifava, Braghini, Ferrari L., Foresti, Martinuz, Pozzi, Gritti, Benzoni, Patitucci, Cantoni

Note: Link a breve articolo di BresciaOggi http://www.bresciaoggi.it/stories/Provincia/600885_corteo_e_aeroplanini_di_carta_contro_i_cacciabombardieri/